(ANSA) - PERUGIA, 30 MAG - Premiate dal questore di Perugia
Giuseppe Bellassai, le classi vincitrici a livello provinciale
del progetto "PretenDiamo legalità" promosso dalla polizia di
Stato, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione,
giunto alla sesta edizione e rivolto alle scuole primarie e
secondarie di primo e secondo grado. Fin dall'inizio aveva fatto
registrare diverse adesioni dalle scuole di tutta la provincia
di Perugia e ha riscosso grande interesse sia tra gli studenti
che tra i docenti, spiega la questura.
Il ciclo di incontri ha fatto tappa negli istituti della
provincia. I dirigenti e il personale dei commissariati hanno
interagito con i ragazzi, rispondendo alle numerose domande con
l'obiettivo di educare le generazioni future alla legalità
attraverso la diffusione della cultura dei valori civili.
Per quanto le scuole primarie, il progetto vincente è stato il
"Un mare di guai", presentato dalle classi seconde dell'istituto
comprensivo di Assisi 3, scuola primaria Masi; per le secondarie
di primo grado successo per "Il nostro regolamento per il gruppo
Whatsapp di classe. Decalogo dello stare bene insieme online",
della prima A dell'istituto comprensivo statale Perugia 12 Ponte
San Giovanni; per le secondarie di secondo grado ha vinto
l'elaborato "Stop all'aggressività in rete", presentato dalle
classi prime dell'istituto comprensivo Salvatorelli Moneta di
Marsciano.
"Il coinvolgimento dell'ufficio scolastico provinciale e dei
referenti della legalità assume un ruolo strategico
nell'avvicinare la nostra azione al mondo dei ragazzi che anche
in questa edizione ci hanno colpito per interesse, originalità e
creatività degli elaborati" ha commentato il questore Bellassai
che, dopo un saluto ai ragazzi, ha consegnato gli attestati ai
rappresentanti delle classi vincitrici.
Dopo una foto ricordo, gli studenti hanno visitato gli stand
delle varie specialità della polizia per conoscere le tecniche
utilizzate e visionare le apparecchiature in dotazione dei vari
reparti. Presente anche la squadra cinofili. (ANSA).