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Zuppi, 'con governo dialogo ma migranti vanno accolti'

Zuppi, 'con governo dialogo ma migranti vanno accolti'

Intervista a La Civiltà Cattolica, "La politica è cambiata"

ROMA, 01 febbraio 2024, 10:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Manuela Tulli) I cattolici sono presenti nelle diverse forze politiche ma "il vero nodo è intendersi su cosa significhi fare politica e fare delle politiche ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa. Abbiamo assistito a una trasformazione della politica in cui è cambiato il profilo di chi fa il politico e il perché lo fa. Io spero che l'appello di papa Francesco, nell'enciclica Fratelli tutti, all'amore politico riattivi nel cuore di qualcuno la scelta di tradurre l'attenzione al prossimo, al bene comune, alla Dottrina sociale nella laicità della politica". Lo afferma il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi in una intervista a tutto campo con La Civiltà Cattolica.
    Nel colloquio tra il presidente dei vescovi italiani e il direttore della rivista dei Gesuiti, padre Nuno da Silva Goncalves, e Simone Sereni, si parla di tutti i nodi che affronta la Chiesa, dagli abusi all'8 per mille, dal calo delle vocazioni alla necessità di una pastorale che includa "tutti, tutti, tutti", come chiede Papa Francesco.
    Zuppi parla anche dei rapporti con il governo di Giorgia Meloni: "C'è una buona interlocuzione, e su certi tavoli ottima collaborazione. Sul tema dei migranti, c'è certamente un'interlocuzione dialettica, come d'altra parte è successo anche con i governi precedenti. La richiesta è salvare le persone e creare un sistema che funzioni, che sconfigga con la legalità l'illegalità". "Purtroppo, quando questa attenzione è percepita come un optional o deformata come fosse un 'dentro tutti', non ci stiamo. La Chiesa - spiega Zuppi - non ha mai detto 'dentro tutti', così come non ha mai detto 'fuori tutti': ha detto che si devono salvare tutti e che si deve creare un sistema di accoglienza, serio, funzionante, di diritti e doveri, che richiede anche una politica europea, e l'Europa è largamente assente, purtroppo". Per Zuppi "i corridoi umanitari sono un'indicazione chiara e possibile di come far arrivare in sicurezza".
    Guardando alle questioni più interne alla Chiesa, e alle aperture di Papa Francesco che talvolta hanno creato polemiche, il card. Zuppi sottolinea: "Io penso che dire 'tutti' non significhi che la Chiesa diventa un albergo, ma la vera sfida è essere una casa. Perché c'è certamente la tentazione che la Chiesa diventi un albergo: un albergo con più o meno stelle, con varie tradizioni e sensibilità, una Chiesa che alla fine si impoverisce. Ma non si può resistere a tale tentazione con le dogane, come direbbe il Papa, o con i filtri: la sfida è far sentire tutti a casa".
   

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