/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sanità, le 'tre mosse' del candidato di Ap Davide Baiocco

Sanità, le 'tre mosse' del candidato di Ap Davide Baiocco

'I medici di famiglia tornino sul territorio'

PERUGIA, 06 aprile 2024, 13:02

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"La situazione in cui è ridotta la sanità in Umbria dopo anni di malgoverno, prima della sinistra e ora della destra, induce noi di Alternativa Popolare ad avanzare alcune proposte, non più rimandabili. Non sono tutte azioni che il futuro sindaco di Perugia potrà fare da solo, ma posso garantire che se fossi il prossimo sindaco di Perugia mi impegnerò, soprattutto a Roma, per portare a casa i seguenti tre risultati": lo afferma il candidato sindaco di Perugia di Alternativa popolare, Davide Baiocco.
    "Per prima cosa - prosegue, in una nota - occorre sburocratizzare il lavoro dei medici di famiglia. Quando ero bambino, ricordo che il mio medico veniva a casa dei miei genitori per visitarmi. Una maggiore presenza dei medici di famiglia sul territorio, costituiscono una vera e propria vigilanza sanitaria. I medici di famiglia, la cui presenza va differenziata per specializzazioni nelle case della comunità, sono le sentinelle più importanti della salute dei cittadini, agendo in funzione di prevenzione prima che epidemie e altre malattie possano arrecare gravi danni alla collettività e alle singole persone. Quindi: togliamo i medici di famiglia dalle loro scrivanie e rimettiamoli in circolazione sul territorio, affinché possano - realmente - venire a visitarci a casa come un tempo".
    "Una prevenzione rafforzata - osserva - permetterà di abbattere anche i costi del sistema sanitario, ad iniziare da quelli dei pronto soccorso e degli ospedali: sono certo che i medici di famiglia delle case della comunità, con specializzazioni diverse, riuscirebbero a far diminuire notevolmente quei 'codici bianchi' e 'codici verdi' che si presentano, ancora oggi, in pronto soccorso".
    "La seconda cosa da fare - secondo Biocco - è eliminare il numero chiuso per accedere alla facoltà di medicina. Gli studenti devono essere lasciati liberi di iscriversi: nessuno è già un medico patentato solo perché ha superato gli attuali test, con quelle domande astruse di cui le cronache hanno già evidenziato il peggio. Peraltro ci sono degli abbandoni anche fra coloro che hanno superato i test di medicina, quindi è logico lasciare a tutti gli studenti la possibilità di diventare medico. Non è poi giusto che le famiglie, che coltivano l'idea di avere figli medici, siano costrette a mandarli a studiare in altri Paesi dell'Unione europea, come la Romania o la Bulgaria, perché lì non c'è l'ostacolo dei test di ingresso".
    "Riteniamo che solo con un maggior numero di medici a disposizione - afferma - si possa contrastare quella carenza di medici stessi che attualmente si registra e, di conseguenza, abbattere le liste di attesa della sanità pubblica. Evitando, al contempo, ai pazienti e alle loro famiglie quella sorta di "migrazione" da un ospedale all'altro, da una regione all'altra, per essere curati. Un fenomeno che, adesso, è purtroppo è sotto gli occhi di tutti".
    "Occorre riflettere con attenzione - aggiunge Baiocco - anche sulle differenze di stipendio, specie quelle fra i medici top degli ospedali. Regioni più popolose della nostra, come la Lombardia e il Veneto, hanno gioco facile nell'accaparrarsi i medici migliori, allettandoli con stipendi più elevati. Poi ci sono valenti medici che vengono volutamente allontanati dai nostri ospedali, imponendo loro condizioni inaccettabili e, a volte, personalmente offensive. Così l'Umbria è passata da regione punto di riferimento per l'intero Paese ad essere una delle cenerentole della sanità italiana, soprattutto dopo la sistematica azione di smantellamento della sanità pubblica intrapresa dai partiti di destra, Lega e Fratelli d'Italia, che purtroppo ci governano".
    "Noi umbri - conclude Baiocco - vogliamo cure di qualità, all'avanguardia, come ogni altro cittadino in Italia. Per questo non possiamo permetterci che, anticipando addirittura i tempi della riforma sull'autonomia regionale differenziata (riforma "Calderoli"), i partiti di destra al governo della nostra regione si portino avanti con il loro sporco lavoro ma a nostre spese. Perché qui si paga sulla propria pelle, oltre che in moneta. Per la sanità che vorrei, mi affiderei piuttosto ai nostri migliori professori universitari e mi confronterei anche con esperti che studiano la gestione della sanità in altre regioni e altri Stati europei. È stato ingiusto e non utile distruggere quella qualità in campo medico che la nostra regione un tempo deteneva e che era un baluardo a protezione della salute di tutti noi".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza