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Calcio, Pioli: 'In questi anni il Milan non è stato mai il più forte in campionato'

Calcio, Pioli: 'In questi anni il Milan non è stato mai il più forte in campionato'

'L'Inter lo è da quattro anni, darei tutto per cambiare l'esito del derby'

MILANO, 26 aprile 2024, 16:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

   "Abbiamo dato tutto sì, ma non siamo sempre riusciti a mettere in campo la nostra forza. L'Inter è quattro anni che è la più forte del campionato, ma ha vinto solo due scudetti. Noi non siamo stati mai la più forte del campionato": Stefano Pioli difende il suo operato da tecnico del Milan, ma lo fa parlando dell'Inter e ridimensionandone i traguardi raggiunti. I nerazzurri, a suo dire sono tecnicamente i migliori della Serie A da anni, ma sono stati capaci di vincere solo due titoli.

Lo scudetto del Milan del 2022 è quindi un mezzo miracolo di cui Pioli rivendica la paternità e allo stesso tempo sottolinea che in rossonero non ha mai avuto la formazione più forte, quella candidata al primo posto. Mancano cinque partite alla fine della stagione e Pioli inizia a togliersi così qualche sassolino. Il suo destino sembra ormai segnato, sei derby consecutivi persi sono una macchia che non si può ignorare. L'eliminazione in Europa League una ferita ancora aperta.

"In questi quasi cinque anni al Milan, non ci sono state vie di mezzo. Ci sono stati o momenti molto positivi, o molto negativi. Questo è il più vicino, il più doloroso. Darei tutto quello che ho per cambiare il risultato del derby", ammette amaro Pioli. Ma le ultime due partite probabilmente gli sono state fatali. Ora c'è la Juve e sarebbe strano se, in caso di brutta sconfitta, al Milan non si optasse per la decisione forte, un cambio in panchina immediato. "Il focus - spiega Pioli - deve essere arrivare secondi, fare bene e cercare di vincere. Sono stati dieci giorni delicati. Ma non possiamo fermarci a questi risultati negativi e a queste delusioni.

Dobbiamo avere la voglia, l'orgoglio, il riscatto, la voglia di rimanere compatti. Siamo professionisti attaccati a quello che facciamo. Abbiamo il dovere di rialzarci". Domani a Torino c'è la Juventus di Allegri che ha dovuto, come il Milan, ridimensionare le aspettative della stagione. E' una sfida tra deluse, un grande classico che quest'anno ha poco da regalare. Pioli però assicura che non è complicato trovare le motivazioni, anzi è addirittura facile caricare la squadra. C'è da difendere il secondo posto in classifica e vincere le ultime cinque sfide da qui alla fine.

"Dobbiamo dimostrare chi siamo - avverte - dimostrare che siamo il Milan e vogliamo uscire da questo periodo. Dovremo lottare e dare il massimo, dobbiamo lottare su ogni pallone e lottare con un avversario che sta bene". La fascia al braccio l'avrà Rafael Leao complici le squalifiche di Theo Hernandez e Calabria, oltre a quella di Tomori. Assenze che pesano ed ennesima emergenza da gestire per il tecnico rossonero. Ma c'è il secondo gradino del podio da difendere. Troppo poco per ridare il sorriso ai tifosi, ma scivolare più in basso sarebbe inaccettabile per la piazza e per il club.

   

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