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Maturità 2018, Instagram nuova frontiera della 'caccia al commissario'

Maturità 2018, Instagram nuova frontiera della 'caccia al commissario'

Uno studente su tre aspetterà con pazienza la pubblicazione on line dei nomi dei prof esterni mentre gli altri si daranno da fare già prima per carpire informazioni

30 maggio 2018, 16:51

Redazione ANSA

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Esami di maturità in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esami di maturità in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Esami di maturità in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Curiosi ma non troppo. Una delle principali attività che, alla vigilia di ogni maturità, gli studenti mettono in campo è la ricerca spasmodica di informazioni su chi li dovrà giudicare senza conoscerli: i commissari esterni. Tradizione vuole che, a poche settimane dall’esame di Stato, il ministero dell’Istruzione pubblichi sul proprio sito Internet e comunichi a ogni scuola i nomi dei professori che compongono le commissioni. È quello il giorno in cui parte ufficialmente la ‘caccia al docente’. Ma, quest’anno, le cose potrebbero non andare come ci si aspetta. O, almeno, è la sensazione che si ricava dai risultati di un sondaggio sul tema, effettuato da Skuola.net su 7500 ragazzi di quinto superiore. Circa 1 maturando su 3, infatti, dice di non avere urgenza di avere a disposizione le liste con i nomi dei commissari. E gli altri? Curiosi sì, ma senza farsi prendere dall’ansia: solo il 17% andrà personalmente in segreteria per avere l’elenco, senza aspettare la pubblicazione online (che solitamente avviene qualche giorno dopo), mentre il 18% demanderà il compito ai rappresentanti di classe. Ma la fetta più ampia – il 32% - attenderà pazientemente che il Miur lo diffonda via Internet. A stemperare il clima, probabilmente, è il fatto che (alla fine di maggio) in pochissimi sanno con precisione quando ciò avverrà: solo 1 su 4 conosce già la data (al 16% gliel’hanno detto i professori interni, al 6% il preside, al 3% il personale scolastico). Perché, una volta entrati in possesso di quei nomi, l’istinto investigato dei ragazzi torna a farsi vivo. Così, quando gli elenchi saranno ufficiali, oltre l’80% degli studenti inizierà a scandagliare fonti personali e risorse web per cercare di capire chi sono quegli sconosciuti: il 62% se ne occuperà in prima persona, il 21% si farà informare dai compagni di classe. Appena il 17% dichiara che non farà nulla. Le notizie fondamentali da sapere sul conto dei commissari esterni? Al primo posto ci sono, senza alcun dubbio, eventuali stranezze e fissazioni (30%). Molto ambite pure le domande più frequenti che fanno alle interrogazioni (25%). Segue il livello di severità con cui assegnano i voti (15%). Interessa meno la personalità (14%). Il canale preferito per avere questi dati? Restano i propri docenti (31%), quelli che condivideranno con quelle persone le cattedre della commissione. Ma anche la pista ‘tech’ è molto battuta, con due scuole di pensiero a confronto: il 26% si affiderà a un social network, il 20% ai siti internet specializzati per studenti. Solamente il 6% resta legato agli stratagemmi del passato e andrà direttamente nella scuola dove insegnano i prof esterni. A proposito di social network, i tempi cambiano e le abitudini degli utenti mutano rapidamente, soprattutto tra i teenager. La ‘caccia al commissario’ non fa eccezione. Così, se fino allo scorso anno la piattaforma maggiormente consultata (quasi l’unica) era Facebook, oggi si fa largo un nuovo protagonista: Instagram. È un vero boom quello registrato dall’attuale re dei social: se nel 2017 lo usava come strumento d’indagine un misero 2%, ora lo adotterà ben il 14%. E Facebook? Resiste il suo primato (verrà utilizzato dal 68% dei maturandi che sceglieranno la modalità di ricerca ‘social’) ma con un evidentissimo calo (dodici mesi fa erano addirittura l’84%).

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