ROMA, 03 OTT - Quando la startup cresce e supera una soglia di fatturato di almeno 1 milione di euro diventa 'scaleup'. Su questa nuova realtà imprenditoriale si concentra la ricerca Agi-Mind the Bridge presentata in occasione del dibattito di apertura del Digital summit EY 2018. In Italia, spiega lo studio, ce ne sono 178, pari ad appena il 3,2% del numero totale di scaleup europee, e hanno complessivamente raccolto 1,3 miliardi di dollari (pari a circa l'1,6% del capitale investito in tutte le scaleup europee).
Il nostro Paese, quindi, è ancora indietro in questa realtà e lo dimostra anche il fatto che l'ecosistema italiano si colloca all'11mo posto - dietro a Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca - nella classifica europea e al secondo posto - dietro all'unico top player della regione, la Spagna - tra i paesi dell'Europa meridionale.
Le scaleup spagnole sono state però in grado di raccogliere oltre 3,2 miliardi di dollari, quasi 2,5 volte il capitale raccolto da quelle italiane. Le ragioni del ritardo, osserva la ricerca, "possono essere ricondotte alla giovane età dell'ecosistema italiano e alle tempistiche legate all'accesso ai capitali da parte delle startup, ancora molto lunghe".
Le scaleup italiane - continua lo studio - richiedono infatti più tempo per accedere a finanziamenti significativi il cui canale principale risulta essere ancora il Venture Capital (88% dei fondi).
Per l'Italia, conclude lo studio, "rischia di essere ormai troppo tardi per colmare interamente questa distanza", tuttavia «tentare almeno di restringerla dovrebbe essere ancora una priorità per il paese. Sfida possibile, se si guarda all'esperienza di paesi come la Svizzera e la Svezia, capaci di far registrare di recente crescite significative spinte da chiare politiche industriali".
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