Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

ANSAcom
ANSAcom

Sa Die: primi passi per la messa in sardo

Monsignor Becciu apre celebrazioni in Cattedrale

ANSAcom

CAGLIARI - Muove i primi passi verso la messa totalmente in lingua sarda la celebrazione religiosa officiata oggi per la "Giornata del popolo sardo", quella che ricorda la sommossa del 28 aprile 1794 e la fuga da Cagliari del vicere' e dei funzionari sabaudi. "Sa Die de Sa Sardigna" e' cominciata cosi', con la messa in sardo officiata dal sostituto alla segreteria di Stato vaticana, monsignor Giovanni Angelo Becciu in Cattedrale a Cagliari e trasmessa in diretta su Rai3. In "limba" i canti, riti iniziali, letture, salmo, preghiere dei fedeli e le orazioni, il Santus, l'Agnus Dei e il Padre nostro.

Ma non la preghiera eucaristica: per questa parte, il cuore della messa, servira' il via libera dalla Santa Sede. E l'iter e' gia' avviato. "Anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia possono trovare nuova linfa e vigore se espressi nella propria lingua madre - ha detto in sardo Becciu - e' un modo per dare voce alle richieste socio economiche della Sardegna intera che da anni aspettano risposte". "La nostra terra ne ha bisogno", ha aggiunto l'alto prelato originario di Pattada (Sassari) che prima della chiamata a Roma ha trascorso anni nelle realta' "periferiche" cosi' care a Papa Francesco: dopo l'esperienza in Angola, determinanti sono stati i due anni a Cuba, dal 2009 al 2011. I testi liturgici sono stati tradotti da un team di esperti coordinato da don Antonio Pinna. Il rito e' stato accompagnato dalle musiche composte dal maestro Vittorio Montis. Hanno cantato anche la mezzo soprano Massimiliana Tocco e il baritono Gabriele Barria.

Il rito religioso si e' concluso con la tradizione Ave Maria in lingua sarda, "Deus ti salvet Maria", da sempre cantata per le visite pastorali dei Pontefici in Sardegna. Ad accompagnare il canto anche i tradizionali strumenti a fiato realizzate con le canne, le "launeddas", suonate dal gruppo "Cuncordia a launeddas". Becciu, attraverso le diretta televisiva, ha salutato gli emigrati, i vecchi e i malati, mentre erano presenti in chiesa il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e il governatore Francesco Pigliaru.

In collaborazione con:
Consiglio Regionale Sardegna

Archiviato in


Modifica consenso Cookie