I progetti delle imprese italiane all'estero, sostenuti dalla Farnesina, hanno generato in Italia un valore aggiunto di circa 16 miliardi di euro nel 2017, pari all'1% del Pil, 238 mila posti di lavoro e un gettito fiscale di 6 miliardi di euro. E' quanto emerge dal terzo rapporto 'Diplomazia economica: il sostegno alle imprese nel 2017', presentato oggi per la prima volta a Milano. "L'internazionalizzazione è lo strumento che porta maggior ricchezza e posti di lavoro e crea un ponte tra popoli e aziende", sostiene il sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, aggiungendo che "il 49% delle imprese sostenute è piccola e media". La Farnesina ha sostenuto 785 progetti aggiudicati da imprese italiane nel 2017 per un totale di 23 miliardi di euro di ricavi, realizzati principalmente in Asia (8 mld), Nord Africa e Medio Oriente (5,4 mld) ed Europa (4,5 mld). I progetti sono aumentati rispetto ai 599 del 2016 e ai 437 del 2015, tuttavia, i ricavi sono inferiori (39 mld nel 2016 e 29 mld nel 2015), in quanto, nei due anni precedenti "erano presenti alcuni grandissimi progetti infrastrutturali", spiega lo studio.
Considerando gli ultimi quattro anni, dal 2014 al 2017, le imprese italiane hanno vinto 2.140 gare per un fatturato collegato di 114 miliardi di euro, e l'azione della Farnesina ha anche contribuito a eliminare 169 barriere non tariffarie. Il rapporto spiega come negli ultimi anni queste barriere siano aumentate molto e tra i settori più colpiti ci sono: alimentari e bevande, moda e meccanica. Gli interventi istituzionali per eliminare le barriere sono stati complessivamente 100 e hanno coinvolto 35 paesi.
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