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Casa: Condomini, vicini in guerra per fritture e cibi etnici

Casa: Condomini, vicini in guerra per fritture e cibi etnici

Quasi il 60% amministratori deve mettere pace tra condomini

ROMA, 25 gennaio 2022, 16:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non è più il tempo in cui si diceva, tornando a casa, "ma senti che buon odorino, chissà cosa cucina il vicino". Con la pandemia e le permanenze forzate in casa, sono aumentare le liti condominiali e, tra le altre ragioni, sono proprio gli odori di cucina a scatenare la guerra tra i vicini, tanto che quasi il 60% degli amministratori deve mettere pace tra condòmini a causa di cibi etnici, grigliate, ma anche aglio e cipolla. Lo rivela un sondaggio effettuato dall'Anammi, l'Associazione Nazional-europea AMMinistratori d'Immobili, sulla base di un'indagine tra i suoi 13mila amministratori associati.
    "Queste liti non vanno sottovalutate - commenta Giuseppe Bica, presidente dell'Anammi in una nota - pesano sul clima che si crea in condominio e tra vicini di casa, incidono sulle assemblee di condominio e possono sfociare in denunce, destinate a rivelarsi inconcludenti e costose".
    A mettere l'uno contro l'altro i condòmini è sempre un aroma sgradito, che arriva dalla cucina di un appartamento (77,8%).
    Meno frequente, invece, che l'odore arrivi da un ristorante (22,13%).Al primo posto, tra gli odori sgraditi il 58,2% degli amministratori ha indicato i cibi etnici per gli odori persistenti, seguiti però (il 20,7%) da frittura e grigliata. A distanza, seguono la cipolla (8,4%), il cavolfiore (7,84%) e l'aglio (4,7%).
    La lite causata dagli odori ha però un pregio: nella maggior parte dei casi, si ricompone. Quasi un terzo degli intervistati (29%) afferma che si riesce a dirimere sempre la controversia, oltre la metà (55,7%), nella sua esperienza, risponde di esserci riuscito almeno in alcuni casi.
   

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