Neve oltre i 2200-2500 metri,
temporaneamente e localmente in discesa fino a 2000 metri. E
cresce il rischio valanghe sull'intero arco alpino della
Lombardia. Nuovi accumuli, oltre a quelli già registrati, dai 5
si 20 centimetri. "Si segnalano venti in quota moderati o forti
dai quadranti meridionali, con tendenza all'indebolimento e alla
rotazione da ovest in serata - spiegano gli esperti del Centro
regionale nivometeo di Arpa Lombardia con sede a Bormio -. In
valle ventilazione debole dai quadranti orientali su Alpi e
Prealpi, debole o moderata sud-occidentale. I nuovi apporti di
neve fresca hanno incrementato lo spessore dello strato
superficiale di recente formazione. La moderata attività eolica
determina rimaneggiamento della neve fresca, con conseguente
formazione di lastroni soffici".
Il rischio di caduta valanghe è stimato a 3 marcato su una
scala europea di cinque livelli. "Questi accumuli - si legge
nell'ultimo bollettino diffuso oggi - sono presenti in modo
particolare in terreno alpino oltre i 3000 metri, e sono di
difficile individuazione in quanto facilmente confondibili con
situazioni di neve fresca. L'ancoraggio di tali strati
superficiali è ancora fragile rispetto agli strati sottostanti
di neve vecchia. Probabile riattivazione dell'attività
valanghiva spontanea oltre i 2400 metri con fenomeni anche di
grandi dimensioni. Possibili distacchi di fondo alle quote
intermedie sui pendii più ripidi".
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