Recuperato nelle acque di
Vendicari, nel Siracusano, a circa cinque metri di profondità,
un elmo metallico praticamente intatto, attribuito al periodo
tardo medievale. Il reperto è stato consegnato alla
Soprintendenza del Mare dall'ispettore onorario per i Beni
culturali sommersi, Matteo Azzaro, che lo ha individuato e
recuperato nel corso di un'immersione subacquea effettuata con i
docenti dell'Università di Napoli Enzo Morra e Leopoldo Repola.
"Il mare - afferma l'assessore ai Beni culturali e
all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - continua a
restituirci reperti di grande valenza scientifica, utili a
ricostruire le varie fasi della nostra storia. L'archeologia
subacquea contribuisce ancora una volta a svelare affascinanti
episodi di battaglie e scontri che hanno segnato il percorso
storico della nostra Isola. Il lavoro svolto con grande
entusiasmo sul territorio dagli ispettori onorari per i Beni
culturali sommersi supporta le costanti azioni di tutela e
valorizzazione della Soprintendenza del Mare, che hanno
consentito di arricchire le conoscenze in un settore che può
dare ancora tanto ai siciliani e all'intera comunità
scientifica".
Il reperto è stato identificato come un elmo del tipo
cabasset o capacete (in spagnolo e in portoghese, semplicemente
"casco", "elmo"), databile fra il tardo XV e il XVII secolo.
Queste protezioni sono composte da un coppo semisferico o
ogivale con testa più o meno inclinata lungo tutto il bordo e,
nel caso specifico, da bassa cresta superiore ondulata o
rafforzata da sferette metalliche.
Si tratta di un tipo di elmo molto diffuso tra le fanterie di
quei periodi e usato anche dalle truppe imbarcate. Prossime
ricognizioni subacquee nell'area del ritrovamento cercheranno di
chiarire se si tratti di un rinvenimento isolato o,
eventualmente, relativo alla presenza di un relitto di epoca
tardo medievale o moderna.
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