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La guerra al centro dell'incontro tra Bartolomeo e Staglianò

Visita a Istanbul, 'non si uccide in nome di Dio'

(ANSA) - ROMA, 02 LUG - Si è svolta nei giorni scorsi a Istanbul la visita del Presidente della Pontificia accademia di teologia, mons. Antonio Staglianò, al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. L'incontro ha posto le premesse per la creazione di un Cenacolo teologico internazionale ecumenico sul tema: "Dio e la violenza: tra religioni e fede cristiana".
    Condividendo in pieno la posizione di Papa Francesco, Bartolomeo ha manifestato il suo diretto interesse per la creazione di questo Cenacolo teologico ecumenico, per fare chiarezza definitiva su un dato centrale della fede cristiana: "nessun rapporto tra Dio e la violenza". La guerra in Ucraina non pone solo problemi sociali, politici, pastorali, ma soprattutto problemi teologici, per l'immagine di Dio sempre "compromessa e avvelenata" in ogni guerra fatta all'insegna di "Dio lo vuole".
    "Nell'incontro con il Patriarca ecumenico - spiega mons.
    Staglianò - si è potuto far riferimento ad alcuni fatti della storia: al 'sacco di Costantinopoli' del 1204, quando crociati cristiani massacrarono cristiani bizantini, per gli interessi economici dei veneziani. Per non parlare del 1453 quando Maometto II conquistò Costantinopoli facendo crollare l'impero bizantino definitivamente dopo 53 giorni di assedio: in ambedue i fronti il 28 maggio si pregò il proprio Dio e il 29 i primi a sferrare l'attacco furono soldati di un esercito cristiano che collaborava con il Sultano. Religiosi che massacrano religiosi, cristiani che massacrarono cristiani: davvero in nome di Dio? E poi perché Dio non ascolta le preghiere di chi si rifugia in una chiesa per impetrare protezione?". La Pontificia accademia di teologia - in attesa dell'approvazione del nuovo Statuto da Papa Francesco - sta già lavorando a nuove iniziative per una "teologia in uscita", capace di rimettere la questione di Dio (e della Rivelazione cristiana) al centro della vita della gente comune. (ANSA).
   

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