"Affiancare le norme sul
caporalato all'approvazione di proposte di riforma dei reati
alimentari presentate dall'apposita commissione presieduta da
Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico
dell'Osservatorio Agromafie". Lo chiede la Coldiretti Molise
intervenendo nel dibattito sul fenomeno del caporalato,
concorrenza sleale di quanti non regolarizzano il lavoro di
braccianti sia italiani sia stranieri e sulle distorsioni della
filiera relative al prezzo finale del prodotto sullo scaffale
rispetto a quello pagato agli imprenditori agricoli.
"I veri produttori di cibo - osserva il direttore regionale
dell'organizzazione Aniello Ascolese - spesso sono così
costretti a chiudere le aziende, impossibilitati finanche a
coprire i costi di produzione. "A tutto ciò - prosegue - va
aggiunta la considerazione che il sacrificio economico imposto
agli imprenditori agricoli non produce alcun beneficio ai
consumatori, sia in termini economici che di qualità del
prodotto".
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