"Il 25 aprile 1945 rappresenta
tante cose insieme: la fine dell'occupazione tedesca, la
liberazione dal fascismo dopo vent'anni di dittatura, la
vittoria della Resistenza con il contributo fondamentale degli
Alleati, un momento di protagonismo popolare, forse l'unico
nella storia italiana, la pace dopo cinque anni di guerra
spietata e sanguinosa, l'inizio dell'avventura della nuova
Italia democratica, i cui valori sarebbero stati scolpiti da lì
a breve nelle pagine della Costituzione". Lo rimarca il
professore Guido Levi durante la sua orazione ufficiale nella
seduta solenne del Consiglio regionale della Liguria per il 79mo
anniversario dalla Liberazione organizzata nell'aula consiliare
intitolata a Sandro Pertini. Levi nel suo intervento ricorda che
nel 2024 ricorrerà il centenario dall'omicidio di Giacomo
Matteotti.
"Furono 32.854 i partigiani riconosciuti in Liguria, 2.658 i
caduti, circa l'8% del totale e 822 deportati nei lager per
ragioni politiche, ad essi andrebbero aggiunte le migliaia di
cittadini che contribuirono alla lotta senza imbracciare le
armi", spiega il professore di Storia delle Relazioni
Internazionali all'Università degli Studi di Genova e direttore
della rivista 'Storia e memoria' dell'Istituto ligure per la
storia della Resistenza e dell'Età contemporanea.
"Genova e la Liguria furono protagoniste assolute a livello
nazionale, molti storici in passato hanno fatto riferimento alla
liberazione di Genova come un'insurrezione modello per le
modalità con cui fu attuata e per le difficoltà che poneva la
presenza di migliaia di soldati tedeschi nel genovesato, -
rimarca Levi - per la grande partecipazione popolare alle sue
fase finali, per la sintonia che si registrò tra le varie forze
politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che spaziavano
dai liberali ai comunisti passando per azionisti, democristiani,
socialisti e repubblicani".
"La liberazione di Genova fu un risultato eccezionale, un
caso unico in Europa, - aggiunge - con un corpo d'armata tedesco
arresosi alle forze partigiane, il fatto nuovo straordinario non
è la liberazione da parte dei partigiani, ma la firma dell'atto
di resa di un corpo d'armata tedesco al Comitato di Liberazione
Nazionale".
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