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Oltre 50 capolavori a Trieste riscoprono i tormenti di Van Gogh

Oltre 50 capolavori a Trieste riscoprono i tormenti di Van Gogh

Dai disegni ai coniugi Ginoux, opere in mostra fino al 30 giugno

TRIESTE, 21 febbraio 2024, 14:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si ricongiungono in via eccezionale al museo Revoltella di Trieste, da domani fino al 30 giugno, monsieur e madame Ginoux, i proprietari del Cafè de la Gare di Arles frequentato da Vincent Van Gogh. I due ritratti - realizzati dall'artista nel 1888 e 1890 e conservati rispettivamente al Kroller-Muller Museum di Otterlo e alla Galleria nazionale di Roma - rientrano tra i capolavori esposti nella mostra Van Gogh, che sarà inaugurata questa sera e che riperccorre la vita tormentata dell'artista, trascorsa sul filo della pazzia, inquieta ed errabonda.
    Oltre 50 opere, tra cui le iconiche Il seminatore - "figura emblematica che l'artista non cesserà mai di indagare", spiegano le curatrici - e Il giardiniere, ripercorrono in ordine cronologico l'intero percorso del pittore e vengono accompagnate da apparati didattici, video e sale scenografiche.
    L'esposizione, curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, è promossa dal Comune di Trieste ed è prodotta da Arthemisia, in collaborazione col museo Kroller-Muller, che ha prestato quasi tutte le opere.
    Si parte dal racconto approfondito dei primi cinque anni di attività dell'artista e la parola d'ordine in questo caso è disegno, l'origine di tutto secondo Van Gogh: le espressivita dei volti di seminatori, boscaioli e contadine, e gli atteggiamenti dei loro corpi rivelano la grandezza dell'artista.
    Le diverse sezioni della mostra raccontano quindi gli anni di Parigi, dedicati a un'accurata ricerca del colore sulla scia impressionista; gli anni ad Arles e quelli a Saint-Remy e Auvers-Sur-Oise, fino alla fine, quando a luglio 1890 decide di porre fine alla sua esistenza. Van Gogh attraverso il colore amplifica i significati della realtà, anche nella rappresentazione della figura umana. Non vuole semplicemente ritrarre l'immagine delle figure ma penetrarne l'anima, come fa con Ritratto di uomo, monsieur Ginoux, e L'Arlesiana (da Gauguin), madame Ginoux.
    Queste opere, che si arricchiscono rispetto alla mostra dei record di Roma, "non porteranno a capire Van Gogh ma permetteranno al visitatore di uscire con il desiderio di approfondire" la sua arte, afferma Villanti.
   

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