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'Non scuotete i neonati', il messaggio del Centro per i bambini

'Non scuotete i neonati', il messaggio del Centro per i bambini

Gruppo specialisti di Padova segue bambini maltrattati

PADOVA, 03 aprile 2024, 15:37

Redazione ANSA

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'Non scuotete i neonati ', il messaggio del Centro per i bambini - RIPRODUZIONE RISERVATA

PADOVA - "Non scuotete i neonati". E' il messaggio lanciato oggi dall'Azienda ospedaliera universitaria di Padova nel promuovere il lavoro dell'unica realtà in Italia battezzata Centro per la diagnosi del bambino maltrattato. Il Centro - come riferito dalla dottoressa Rosa Rizzotto - è nato nel 2008 e dal 2011 è a pieno regime seguendo bimbi e adolescenti, dai zero ai 18 anni, che subiscono violenza, a cominciare dallo "scuotimento" in età neonatale fino ad abusi, dalle botte a quelli sessuali, in famiglia, la pedofilia e non ultimo il bullismo.

    Il Centro prende in carico almeno 150 casi all'anno in base al giudizio di un team di specialisti formato da un pediatra, un medico di medicina generale, uno psicologo ed un infermiere, per poi avvalersi, a seconda di danno e trauma, di specialisti che si recano nel reparto evitando ai minori un ricovero che fuori dalla stanza dove inizia il trattamento porterebbe ad un ulteriore trauma.

Il team prende in carico circa 1.600 famiglie all'anno, da quando è entrato a regime, con un carico di 260 ricoveri ordinari medi e 4.700 giornate di degenza. In day hospital i casi sono 550 con 1.200 giornate di degenza dettate dalla necessità di fare più esami o controlli.

Il Centro offre 300 consulenze mentre sono ben 3mila le prese in carico mensile nei casi in cui, risolto l'aspetto sanitario, deva scattare un lungo percorso psicologi o formativo in ambito familiare, con psicologi, nei rapporto con servizi sociali o l'Autorità giudiziaria. Tra i dati registrati il fatto che 45% siano maschi e il 5% femmine che la segnalazione venga per lo più (19% dal pronto soccorso pediatrico) e dai servizi sociali (17%). Il dato più preoccupante resta comunque che i casi più gravi siano in età natale o di poco successiva.    

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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