"Ci siamo avviati
all'unione dei comuni per due ragioni: per bisogno, perché le
attuali risorse non ci consentono più di stare in piedi, e per
paura, paura di scomparire. Ma quando le scelte vengono fatte
sul questi presupposti significa che si è sull'orlo della
disperazione. Siamo costretti ad associarci. Stiamo dicendo che,
di fatto, lo Stato ha fallito nel tutelare l'istituzione più
antica d'Italia, i Comuni. Quindi oggi questo percorso che
vogliamo fare in maniera entusiasta, propositiva, va a riparare
un fallimento. Non lo dico in tono polemico, ma in pieno spirito
costruttivo". Lo ha affermato Francesco Crivelli, sindaco di
Sant'Eufemia a Maiella (Pescara), 255 abitanti, nel suo
intervento a conclusione della sessione mattutina di un
confronto incentrato sulla nascitura Unione dei Comuni e delle
città della Maiella, nell'ambito del progetto P.I.C.C.O.L.I.,
Piani di Intervento per le Competenze, la Capacità Organizzativa
e l'Innovazione Locale, promosso dal Dipartimento della Funzione
pubblica nel Programma operativo complementare al Pon Governance
e Capacità Istituzionale 2014-2020, attuato da Anci.
Il progetto dell'Unione dei Comuni della Maiella, iniziato
nel 2020, interesserà 9 paesi della provincia di Pescara
(Abbateggio, Caramanico Terme, Roccamorice, Lettomanoppello,
Turrivalignani, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore,
Sant'Eufemia a Maiella e Serramonacesca) ed è finalizzato al
miglioramento della qualità dei servizi offerti, per combattere
lo spopolamento. "Il mio vuole essere un richiamo alle
istituzioni di livello regionale e nazionale - ha proseguito
Crivelli - che non possono continuare con atteggiamento da
spettatori, quasi di un film horror, come quello avuto negli
ultimi vent'anni, con la mancanza di tutela totale nei confronti
dei comuni specialmente più piccoli: come quando si vede un film
horror, davanti alla scena più dura ci si copre gli occhi".
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