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Difesa Barberini, la montagna ha partorito un topolino

Difesa Barberini, la montagna ha partorito un topolino

Per Brunelli 'enorme sforzo investigativo' ma nessun elemento

PERUGIA, 14 maggio 2024, 18:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sull'ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini c'è stato un "enorme sforzo investigativo" nell'indagine sui concorsi dell'Azienda ospedaliera di Perugia e dall'Usl Umbria 1 che sarebbero stati manipolati ma "la montagna ha prodotto un topolino". Lo ha sottolineato il suo difensore, l'avvocato David Brunelli, nella sua arringa davanti al tribunale del capoluogo umbro. Intervento che proseguirà martedì prossimo.
    Il professor Brunelli ha ricordato che Barberini (il quale ha sempre rivendicato la correttezza dei suoi comportamenti) "è stato intercettato dal 19 febbraio 2018 al 10 maggio 2018".
    "Oltre al suo telefono personale - ha aggiunto - è stato tenuto sotto controllo quello di casa e altro telefono cellulare con utenza a suo nome, ma in uso a suo figlio. Sono stati acquisiti i tabulati telefonici ante e post intercettazione dell'abitazione, del cellulare e dei numeri dell'assessorato nel periodo primo gennaio-24 febbraio 2018 e 10 maggio-30 luglio 2018. Sono state acquisite le mail dello studio e dell'assessorato, la messaggistica WhatsApp, controllato messenger e Facebook".
    Secondo il legale "la 'delusione' per la pesca tutt'altro che miracolosa non è celata dagli operatori". "I quali però - ha proseguito - nella realtà virtuale in cui agiscono e impiegando le lenti di lavoro dicono: che Barberini è 'persona cauta e accorta e solo in una telefonata si è lasciato andare a qualche parola di troppo'!. Dimenticano di dire quante telefonate ha fatto, che stava tutto il giorno al telefono, cha ha fatto 100 telefonate con Valorosi, ad esempio, con quello che lo chiamava 'mio assessore'. Ebbene, quanta abilità se solo in una telefonata si è fatto sfuggire qualcosa…".
    Il difensore ha quindi passato in rassegna i capi d'imputazione uno a uno, sostenendo l'estraneità dell'ex assessore.
    In apertura di arringa, Brunelli si è soffermato sul processo in generale. "Lo chiamano sanitopoli - ha detto - o concorsopoli. Ma per me è il grande fratello. Perché si allestisce uno spettacolo con telecamere dentro gli uffici di Duca e di Valorosi attive per circa sei mesi". Ha quindi sostenuto che ne esce "un vero e proprio bestiario, in cui tutti inevitabilmente esibiscono il peggio di loro stessi". "Ma lettura che il pm propone al Tribunale, oltre che ambiziosa è innanzitutto metodologicamente errata" ha sottolineato Brunelli.
   
   

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