Una misura "che riteniamo essere
prioritaria nella programmazione economica del nostro Paese è la
riduzione strutturale della pressione fiscale sui fattori
produttivi, al fine di incentivare gli investimenti e,
conseguentemente, l'offerta di lavoro, favorendo la crescita e
la ripresa economica" e "lo strumento prioritario al fine di
raggiungere i predetti scopi è la riduzione del cuneo fiscale
sul lavoro". Lo si legge nella memoria che il Consiglio
nazionale dei consulenti del lavoro ha depositato nelle
Commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato sul Def
(Documento di economia e finanza).
"Il risparmio di costi dalla riduzione del cuneo dovrà essere
finalizzato alla riqualificazione e alla formazione dei
lavoratori, con particolare attenzione alle competenze richieste
dalle nuove sfide che il mondo economico e produttivo si troverà
ad affrontare", osservano i professionisti.
Nel testo, poi, si legge che "si prevede che la difficoltà di
reperimento del personale da parte delle imprese, già elevata,
tenderà ad aumentare ulteriormente per l'accelerazione della
domanda attesa e per i macro-trend digitale e 'green', che
porteranno ad un'intensificazione delle competenze richieste ai
lavoratori e, di conseguenza, all'inasprimento delle criticità
nel trovare personale con una preparazione adeguata per
rispondere alle esigenze delle transizioni tecnologiche e
ambientali. Le più introvabili - scrivono i consulenti del
lavoro - saranno proprio le professioni la cui richiesta è
destinata ad aumentare nel quinquennio 2023-2027, grazie agli
investimenti previsti dal Pnrr: medici, infermieri e professioni
sanitarie, ma anche figure cruciali nei processi di innovazione
tecnologica e transizione digitale, come specialisti nelle
scienze informatiche e matematiche, tecnici Ict e ingegneri".
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