In Africa australe è
in corso una grave siccità che gli esperti dicono causata
principalmente dal fenomeno climatico El Niño. Sono minacciati
i raccolti ed è in corso una carestia che affligge gran parte
della popolazione, ma anche gli animali ne subiscono gravissime
conseguenze. Branchi di ippopotami rischiano di morire di sete
e di caldo in Botswana perchè restano intrappolati nel pantano
dove prima c'era l'acqua. Strazianti immagini che mostrano
gruppi di animali coperti di fango nel disperato tentativo di
rinfrescarsi sono state pubblicate dal Inglese Daily Mail e
trasmesse da alcune reti televisive tra cui France24.
Se le inondazioni stagionali di norma fanno del Delta
dell'Okavango un habitat lussureggiante per la fauna selvatica,
quest'anno il prosciugamento del fiume Thamalakane ha costretto
gli ippopotami a dirigersi verso le riserve d'acqua naturali
vicino alla città turistica di Maun o a rischiare di morire per
disidratazione ed esaurimento. Gli ippopotami hanno una pelle
spessa ma sensibile, perciò vivono in zone normalmente umide con
accesso a bacini di acqua e devono bagnarsi regolarmente. Senza
acqua, possono diventare aggressivi e si trovano costretti ad
avvicinarsi ai villaggi. Le autorità locali hanno proposto che
gli ippopotami vengano trasferiti nelle riserve per evitare
conflitti con l'uomo.
Il Botswana ospita una delle più grandi popolazioni di
ippopotami selvatici al mondo, stimata essere tra 2000 e 4000
esemplari dall'Unione Internazionale per la Conservazione della
Natura (Iucn).
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