"Il lavoro fatto è stato
faticoso e complesso ma oggi posso dire che ci sono tutte le
condizioni per poter guardare con ottimismo al futuro anche dal
punto di vista dell'attuazione" del Pnrr. Lo ha detto il
ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di
coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. "Il nostro obiettivo è
incassare la quarta rata entro la fine dell'anno e puntiamo
anche a presentare a Bruxelles il raggiungimento degli obiettivi
della quinta rata" entro il 31 dicembre.
In occasione di un incontro con i rappresentanti delle
principali aziende organizzato dal Gruppo di iniziativa italiana
(Gii), Fitto ha sottolineato che quella del Pnrr "non è una
sfida del governo Meloni ma dell'intero Paese". Ed è una
"scommessa importante per l'Ue" poichè dal suo successo dipende
anche quello del piano Next Generation Eu e della prima
operazione fatta attraverso la creazione di debito comune.
Alla presenza dell'ambasciatore d'Italia in Belgio, Federica
Favi, il ministro ha evidenziato "la collaborazione molto
positiva con la Commissione europea che ci ha consentito di
estrapolare la quarta rata dalla revisione del piano". Una
collaborazione in cui rientra anche l'incontro avuto oggi nella
capitale belga con la task force Ue proprio sulla quarta rata e
la revisione globale del Piano nazionale di ripresa e
resilienza. Fitto ha avuto un colloquio anche con il commissario
al bilancio Johannes Hahn sulla revisione del quadro finanziario
pluriennale, un tema che sarà sul tavolo del prossimo vertice
Ue.
L'aggiornamento degli obiettivi del Pnrr attualmente
all'esame di Bruxelles dovrebbe tra l'altro consentire di
mobilitare 19-20 miliardi per investimenti destinati alla
riduzione dei consumi attraverso l'incentivazione di interventi
di efficientamento energetico per famiglie e imprese. E per
interventi infrastrutturali sulle reti concordati con i grandi
stakeholders italiani dell'energia.
Fitto ha poi posto l'accento sulla necessità di puntare sulla
qualità delle iniziative previste dal Pnrr per sostenere la
crescita e contribuire così alla gestione del debito. In questo
contesto si inquadra anche il progetto per la creazione di una
grande Zona economica speciale nel Mezzogiorno che ha già
ricevuto un primo via libera dalla Commissione Ue e che dovrebbe
consentire di mettere in campo una strategia per l'attrazione di
investimenti e il rilancio del Sud.
Tra le iniziative citate dal ministro nel corso
dell'incontro, aperto dai saluti del presidente del Gii Alberto
Mazola, anche il piano concordato con Bruxelles per
l'assunzione di 2200 funzionari, soprattutto da parte dei
comuni, per migliorare la capacità amministrativa e gestionale
delle risorse pubbliche ed europee. Persone che saranno pagate
con fondi europei fino al 31 dicembre del 2029. E che dal 2030
saranno poi a carico dei comuni con contratti a tempo
indeterminato.
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