Gli ultimi giorni prima del
bombardamento di San Lorenzo del 19 luglio 1943 e un messaggio
cifrato destinato a mettere in discussione destini, scelte e
ideali fino all' epilogo tragico che consegnerà per sempre il
quartiere e i suoi abitanti alla storia italiana. Racconta la
vita quotidiana nelle zone popolari della Roma degli anni
quaranta ma anche la condizione della donna nel tempo di guerra,
la maternità e la sopravvivenza lo spettacolo teatrale ''Pane,
latte e lacrime'', di Veronica Liberale, con la regia di Pietro
De Silva che sarà in scena al Teatro Tor Bella Monaca dal 17 al
19 maggio con gli attori Federica Bianconi, Ugo Caprarella,
Mariachiara Di Mitri, Lorenzo Mastrangeli, Marianna Menga,
Lorenza Molina e Emanuela Panzarino.
La vicenda è ambientata in piazzale del Verano, davanti al
Cimitero Monumentale, dove Alvise Trevisan, un distinto signore
del nord, da tutto il quartiere chiamato ''dottore'' per i suoi
modi eleganti, aspetta davanti al suo banco preferito di fiori
l'arrivo delle proprietarie. In questa piazza si muovono gli
altri personaggi, Umberto, custode del cimitero e dei segreti
più nascosti del quartiere, emblema della romanità, la sora
Assunta, fioraia sarcastica e disillusa e Angeletta, la pazza
del quartiere, tragica e poetica, in grado di dire e fare cose
straordinarie. E infine Iole, madre di sette figlie, con il
marito antifascista in carcere, costretta a diventare
capo-famiglia e a gestire questioni e decisioni importanti,
stretta tra la cognata Franca, vedova apparentemente
superficiale e vanitosa, e Firmina, figlia ribelle e
determinata. L'arrivo di una lettera dal carcere indirizzata a
Iole, contenente il messaggio cifrato, scatenerà la serie di
accadimenti che cambieranno la vita dei protagonisti.
''Pane, latte e lacrime'' vuole essere un omaggio alla grande
commedia all'italiana movendo dalla lezione del neorealismo per
coniugare elementi comici alla satira di costume amara. ''E' una
storia che parla delle vite intrecciate di persone comuni
durante un periodo turbolento - spiega De Silva -. Ai giovani
questa storia offre un'opportunità di comprendere le sfide e le
difficoltà affrontate dalle generazioni precedenti, così come il
coraggio e la resilienza dimostrati in situazioni estreme''.
Mantenere viva la memoria di quegli eventi eventi - osserva il
regista - ''richiede l'educazione sulla storia e la promozione
dei valori di tolleranza, comprensione e solidarietà per un
vivere comune pacifico e civile. Attraverso l'istruzione, la
commemorazione e la preservazione delle testimonianze, possiamo
assicurare che le lezioni del passato siano trasmesse alle
generazioni future, contribuendo così a costruire una società
più inclusiva e consapevole''.
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