'Partenope Eterna' è il primo disco
che lancia la nuova etichetta indipendente Turchini Records,
nata per valorizzare i repertori di Scuola Napoletana ed europea
coniugandoli con la composizione contemporanea. Ad inaugurare il
nuovo precorso della Fondazione Pietà de' Turchini, venerdì 17
maggio ore 20.30, un concerto alla Chiesa di Santa Caterina da
Siena con l'esecuzione per la prima volta a Napoli del brano che
dà il titolo al disco, composto dal maestro Fabio Vacchi,
ispirato dalla voce del soprano Naomi Rivieccio e dal
virtuosismo barocco dei Talenti Vulcanici (Marcello Scandelli
al violoncello, Rafael Arjona al liuto e chitarra barocca,
Federico Bagnasco al contrabbasso), diretti da Stefano
Demicheli.
I versi sono scritti da Giuseppe Montesano, consulenza
musicologica di Paologiovanni Maione, in copertina la sirena di
Riccardo Dalisi. Vacchi dedica il brano alla lombarda Patrizia
Meroni, medico in trincea, "una Sirena dell'oggi".
Il programma è una preziosa antologia di cantate del primo
Settecento che allietavano le conversazioni nei salotti. Si
passa dal tema napoletano, adottato da Alessandro Scarlatti con
immagini di pastori e sirene, a un tono più drammatico e ai
madrigalismi di Francesco Mancini, fino all'esercizio ozioso di
Domenico Scarlatti, le cui sonate erano destinate allo svago di
Maria Barbara di Braganza, e alle toccate di Supriani.
Il titolo 'Partenope Eterna' rimanda al mito delle sirene:
esseri metà donne e meta uccelli (o, in seguito, pesci), che
abitavano su un'isola al largo di Sorrento. Si dice che i
marinai, attratti dal loro canto ammaliante, virassero le navi
verso la costa rocciosa, dove si schiantavano. Avvertito dalla
maga Circe, come è noto, Ulisse scampò la sorte nefasta,
facendosi legare all'albero maestro. Secondo una delle tante
leggende legate all'Odissea, fu proprio questo rifiuto subito ad
umiliare ed uccidere una delle Sirene, Partenope. Il suo corpo
verrà trasportato dalle correnti fino al golfo dove sorgerà la
città che oggi è Napoli.
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