Hanno nomi curiosi come Zaira, Nefele, John Pork, Eli e Sofi, Wando e sono seguitissimi virtual influencer, seguiti da oltre 3 milioni di italiani, in particolare dal target Gen Z e Millennials, secondo quanto è emerso per la prima volta nella recente ricerca “Italiani & Influencer” realizzata da BVA Doxa in collaborazione con Mondadori Media e Buzzoole. Nello specifico del target dei virtual influencer, il 28% è composto dalla fascia d’età 18-24 anni, il 34% dalla fascia 25-34, il 24% dalla fascia 35-44 e infine il 14% dalla fascia 45-54. Chi conosce e segue i virtual influencer lo fa in modo costante ogni giorno (come se fossero influencer reali). Il 57% degli intervistati, infatti, li segue ogni giorno, il 28% ogni 2-3 giorni, il 7% più o meno una volta a settimana, il 4% ogni 10-15 giorni e soltanto il 5% non ha una frequenza abituale.
Come è nato il fenomeno dei virtual influencer?
Come e perché è nato il fenomeno dei virtual influencer? ANSA LIFESTYLE ne ha parlato con Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole (martech company specializzata in tecnologie e servizi per l'Influencer Marketing)
"Dei Virtual Influencer sentiamo parlare ormai dal 2016 e ad oggi la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti. Creati da artisti digitali, animatori o agenzie tramite software avanzati, quello dei virtual influencer è un fenomeno che attira sempre di più la curiosità di brand e consumatori. Questo perché possono essere personalizzati in base a target diversi, ad esempio per età, sesso, interessi. Inoltre, grazie alla loro natura digitale, i virtual influencer possono adattarsi facilmente alle richieste dei brand e sono completamente gestiti dai team che li creano, venendo meno la componente di imprevedibilità umana. Ad attirare è quindi la loro versatilità, tale da avvicinare un pubblico sempre più vasto, che comprende sia il target della GenZ ma anche quello costituito dai Millennial, come dimostrato dalla ricerca Italiani & Influencer”.
Come si alimenta?
In questi anni abbiamo potuto constatare come i virtual influencer siano diventati una forma di marketing molto efficace con cui i brand più innovativi hanno sperimentato branded content, ma stiamo assistendo allo step successivo. C’è infatti una particolare categoria di virtual influencer che sta guadagnando sempre più popolarità: i branded virtual human, che portano la brand experience ad un livello completamente nuovo. Questi avatar digitali rappresentano interamente la voce e l’immagine delle aziende, trasmettendone i messaggi, i valori e i prodotti dei brand in un modo nuovo e coinvolgente. Un ulteriore segnale arriva proprio da Meta, che poche settimane fa ha annunciato Meta AI, ovvero la piattaforma che permetterà in futuro di creare avatar completamente personalizzabili con l’intelligenza artificiale.
Che direzione sta prendendo in fenomeno?
Il fenomeno dei virtual influencer è in continua evoluzione. Sicuramente è innegabile che il mercato dei virtual influencer sia riuscito in pochi anni a ritagliarsi una nicchia nel settore dell'influencer marketing e continuerà a plasmare il modo in cui i brand si connettono con il pubblico online. L'intelligenza artificiale offre nuove opportunità a tutte le aziende che vogliono potenziare le proprie strategie di marketing e rivolgersi ad un pubblico giovane ed innovativo. In questo scenario i virtual influencer sono l’esempio di come l'AI possa essere utilizzata per creare una leva di comunicazione efficace e competitiva.
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