"La scelta provocatoria della nuova
Presidente della Macedonia del Nord di violare il testo
ufficiale del suo giuramento e di chiamare il suo Paese con un
nome diverso è un'iniziativa illegale e inaccettabile. Un atto
che viola l'accordo di Prespa e la stessa Costituzione del suo
Stato. Ma mina anche il suo futuro, come hanno già dichiarato la
Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il
Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel". Lo ha
dichiarato il premier greco Kyriakos Mitsotakis tramite un post
sul suo account Facebook.
Raggiunto il 12 giugno 2018, l'accordo di Prespa pose fine a
una lunga disputa con la Grecia sul nome del Paese ex jugoslavo,
che ha assunto la denominazione ufficiale di 'Macedonia del
Nord'. Il partito di Mitsotakis, Nea Dimokratia, era contrario
all'accordo: "Come governo, tuttavia, abbiamo rispettato la
firma greca a un trattato internazionale, vincolante per il
Paese. Purtroppo, i recenti sviluppi hanno giustificato la
nostra posizione di ferma cautela" ha commentato il premier. "La
Grecia rifiuta manipolazioni come quelle con cui la signora
Siljanofska sta inaugurando il suo mandato. La invita a tornare
alle sue legittime funzioni e ai comportamenti che derivano dal
suo ruolo. Dichiariamo categoricamente che non accetteremo
simili errori inammissibili. E ribadiamo che qualsiasi progresso
nelle relazioni bilaterali, così come qualsiasi passo di Skopje
verso l'Europa, dipende dal rispetto sincero di quanto
concordato", ha dichiarato il premier greco.
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