Il 2,2% dei 10.395 minori del
territorio dell'Ambito territoriale sociale di Jesi - che
raggruppa in Vallesina 21 Comuni - è sottoposto ad una qualche
forma di maltrattamento, dato molto più elevato rispetto alla
media nazionale che è dello 0,9%. E' quanto emerge da una
ricerca condotta dai servizi sociali su bambini e adolescenti
sui fascicoli presi in carico dall'ente sovracomunale nell'anno
2020, per maltrattamenti segnalati, nella maggior parte dei
casi, dall'autorità giudiziaria (57%), o dalla famiglia (11,7%),
dalla scuola (10%), dall'ospedale (7,8%), dal pediatra (7%), o
da altre persone tra cui vicini e allenatori (6,5%).
Su 889 casi seguiti dall'Asp ambito 9, 230 minori hanno
subito una qualche forma di violenza, profonda e prolungata nel
tempo. I minori presi in carico dall'Asp 9 sono 85 ogni mille
minori, una quota molto elevata rispetto alla media nazionale
che è di circa la metà. Nella zona il fenomeno è molto più
monitorato rispetto alla maggior parte del territorio nazionale,
ma i maltrattamenti sono in espansione e sono trasversale;
attraversano famiglie di diversa estrazione sociale, cultura e
status economico.
Per una risposta efficace servono più risorse, la rete degli
assistenti sociali sul territorio è molto presente ma non basta,
occorrono servizi sanitari più presenti e mirati sui minorenni.
Un esempio? Troppo pochi gli psicoterapeuti".
La forma di violenza più diffusa tra i 230 casi di minori
oggetto di maltrattamento è quella "assistita", con il 57% (131
bambini e adolescenti) che hanno assistito a forme di
maltrattamento: nel 96,5% dei casi violenza intra familiare, da
un padre o un compagno sulla mamma del minore. Nel 20,4% dei
casi, i genitori non si prendono sufficiente cura dei figli (47
i minori); seguono il maltrattamento fisico (12,2%, 28 minori),
quello psicologico (8,7% pari a 20 minori), e l'abuso sessuale
(1,7% pari a 3 casi). Per fasce d'età, prevalgono i minori
maltrattati tra gli 11 e i 17 anni, pari al 44% dei casi.
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