La Liguria deve fare ancora un po'
di strada per un futuro sostenibile, e a dimostrarlo sono le
slide, mostrate dall'ex ministro alle Infrastrutture Enrico
Giovannini, ordinario di Statistica economica all'università Tor
Vergata. La regione tra i 17 obiettivi, raggiunge un valore
totalmente positivo solo nel "consumo e produzione responsabili"
mentre ha il "pallino rosso" per gli obiettivi: sconfiggere la
povertà, acqua pulita e servizi igienico sanitari, energia
pulita e accessibile. Il dato è emerso nel corso del sesto forum
per lo sviluppo sostenibile, in corso di svolgimento a Genova.
L'obiettivo, infatti, è quello di diffondere i temi di Agenda
2030, il piano d'azione per il pianeta, siglato da 193 paesi
delle Nazioni Unite. Per Giovannini, che è direttore scientifico
dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (asvis), la
ricetta è una sola.
"Innovazione, innovazione e innovazione, da tutti i punti di
vista - ha detto Giovannini - che non vuol dire semplicemente
innovazione tecnologica o infrastrutturale, ma anche innovazione
sociale. Nel rapporto che, come Asvis, abbiamo pubblicato la
scorsa settimana, si vede che se prendiamo la transizione
energetica a sé, come un elemento quasi obbligato, non abbiamo
grandi benefici per l'economia per l'occupazione. Ma se invece
la prendiamo come l'occasione per fare innovazione a tutto campo
allora il reddito può crescere, l'occupazione può crescere, e
anche il rapporto debito pil si riduce. Per far questo però non
basta la politica nazionale serve anche la politica nei
territori, alle regioni, i Comuni, ed è qui dove la nuova
strategia di sviluppo sostenibile che il governo ha approvato a
settembre consente un salto in avanti". Una strategia di
sostenibilità che Regione Liguria ha portato avanti attraverso
un percorso di partecipazione e di coinvolgimento di tutti i
settori. "Non c'è un'azione singola, ma un modo di intendere la
capacità di messa a terra di queste risorse - ha ricordato
l'assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone - oggi
quando si costruisce un infrastruttura dobbiamo cercare, nella
progettazione, di renderla il più compatibile possibile con
quello che c'è intorno. Lo diciamo in una regione è che ha una
densità demografica molto elevata ed è costruita in gran parte
su corsi d'acqua e quindi anche il tema di attenzione alle
risorse idriche, sia dal punto di vista del danno potenziale ma
anche di quanto sono importanti da non disperdere".
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