BRUXELLES - Individuare i benefici che i cittadini potranno avere dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno degli uffici di comuni, province e regioni d'Europa. Prende il via al Comitato europeo delle Regioni la discussione sul parere sull'intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, con il presidente del Piemonte Alberto Cirio a guidarne i lavori da relatore fino all'approvazione in plenaria a novembre. Un'opportunità ma anche una sfida. L'intelligenza artificiale - spiega Cirio a margine dei lavori della commissione Econ - "ci può dare grandi prospettive soprattutto in termini di crescita industriale e in termini di abbattimento della burocrazia e di tempi di attesa delle persone che si rivolgono alle regioni e ai comuni in tutta Europa". Ma allo stesso tempo "ci vuole cautela" e occorre tener conto del personale pubblica amministrazione perché il passaggio rischia di costare posti di lavoro. Occorre dunque pensare a una "transizione che ci permetta di ricollocare le persone e anche di formare i nuovi dipendenti ai quali verrà chiesto di sapersi confrontare con questo strumento in più". Il Piemonte - ha ricordato Cirio - "è già sede della fondazione italiana per l'intelligenza artificiale", ha aggiunto, rivendicando per la Regione il ruolo di "capitale dell'intelligenza artificiale in Italia".
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