Situato a 3.629 metri di altitudine
nel gruppo dell'Ortles-Cevedale, il sito di Punta Linke, una
delle testimonianze più significative della Prima guerra
mondiale sul territorio trentino, è stato riaperto al pubblico e
sarà visitabile nel corso dell'estate. Nel sito è tornato nella
sua collocazione originaria il motore della teleferica
austro-ungarica, ricostruito e ricomposto con le parti mancanti
grazie ad un progetto condotto con l'Istituto Pilati di Cles, è
ora nuovamente funzionante e può essere attivato manualmente, a
scopo dimostrativo.
Sepolta dai ghiacci per quasi cento anni, la stazione di
transito della teleferica che garantiva il collegamento tra
Cogolo di Peio e il Coston delle barache brusade è oggi
un'importante testimonianza di quello che era il fronte della
Grande Guerra più alto d'Europa. A curare l'allestimento
l'Ufficio beni archeologici provinciale che ha ripristinato il
percorso di visita con la collaborazione del Museo Pejo
1914-1918. La guerra sulla porta.
Punta Linke durante la Prima Guerra mondiale è stata una
delle postazioni austro-ungariche più alte e più importanti
dell'intero fronte. Dotata di un doppio impianto teleferico, era
collegata da una parte al fondovalle di Peio e dall'altra al
Coston delle barache brusade verso il Palon de la Mare, nel
cuore del ghiacciaio dei Forni. La vicina Vioz Hütte, oggi
rifugio Mantova al Vioz, era sede del comando di settore
dell'esercito austro-ungarico.
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