C'è Isabella Rossellini nello scatto
di Simone Martinetto, che ritrae la diva in camerino, riflessa
in uno specchietto da trucco, tra pennelli e ombretti. Ma anche
l'immagine destinata a diventare un'icona della fotografia
d'avanguardia, "costruita" in una camera dell'Hotel de Londres a
Parigi, dove la grande Ilse Bing (Francoforte sul Meno, 1899 -
New York, 1998), si era appena trasferita e si ritrasse, doppia
tra realtà e riflesso in uno specchio, con la sua inseparabile
Leica. E poi ancora Mat Collishaw (Nottingham, UK, 1966),
protagonista tra i più colti e controversi della scena
britannica contemporanea, sdraiato su una pozzanghera,
metropolitano Narcissus che mette in discussione l'ideale stesso
di bellezza.
Nel pieno dei festeggiamenti per il "ritorno" dell'acqua con
la grande vasca che "cita" l'antica Natatio, le Terme di
Caracalla si regalano Narciso. La fotografia allo specchio,
mostra che fino al 3 novembre rilegge con il tratto della
fotografia il mito, narrato da Ovidio, del giovane cacciatore
figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, che
innamorato del suo "bel volto adorabile" (Umberto Saba) morì
riflettendosi in una fonte. Un progetto promosso dalla
Soprintendenza Speciale di Roma e organizzato da Electa, con la
cura di Nunzio Giustozzi, che raccoglie 78 iconici scatti di 35
fra i più importanti fotografi internazionali del XX e XXI
secolo
"Le mostre fotografiche e sull'arte dei nostri tempi - racconta
la soprintendente Daniela Porro - alle Terme di Caracalla
acquistano un fascino e una suggestione particolari, proprio
grazie alla dialettica con le maestose vestigia romane che danno
al contemporaneo una dimensione di eternità. Così come è senza
tempo", soprattutto nell'epoca dei selfie, "il tema del doppio,
dello specchio, dello specchiarsi e del rispecchiarsi, eternato
da Narciso"
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