Il vino 'rosa' per rivoluzionare
ancora una volta il mondo dell'enologia: è l'obiettivo di Luigi
e Giulia Cataldi Madonna, padre e figlia titolari dell'omonima
cantina, che vestono per la prima volta i panni di scrittori nel
libro 'Il vino è rosa' (TOPIC, pp 208, 25 euro) per raccontare
la storia di un prodotto visto erroneamente come di seconda
fascia, protagonista nel passato, ma poco conosciuto nel
presente.
"Il vino rosa - spiegano gli autori - è per natura scattante
e anche per questo più idoneo ai ritmi della nostra vita
attuale, sempre meno lineare. Bere rosa potrebbe anche essere il
segno di una nuova mentalità in formazione. Il nome 'rosa' ha
qualcosa di magico proprio per la sua forza evocativa e porterà
fortuna alla produzione e alla promozione del vino rosa
italiano".
Il volume, oltre all'obiettivo divulgativo, si pone come
momento di riflessione per condividere l'idea degli autori di
individuare nella denominazione 'rosa' - invece del 'rosato' o
del 'rosé' - una nuova opportunità per il settore, valorizzando
tutte le espressioni territoriali della produzione rosa
italiana.
Attraverso una raffinata analisi storica, artistica,
linguistica e culturale, il libro racconta di come, fin dalle
sue origini, il vino (da uve rosse) nasca in realtà rosa. Secolo
dopo secolo viene raccontata l'evoluzione del vino rosa, spesso
vittima di una confusione terminologica e di una reputazione
poco consona alla sua reale qualità. Il riaffermarsi del vino
rosa come progenitore del vino rosso si delinea attraverso
un'analisi approfondita di contributi illustri e tecniche di
vinificazione, fino ad arrivare al risorgimento qualitativo e
culturale dei nostri giorni, promosso soprattutto dai francesi.
"Il rosa - ha spiegato Luigi Cataldi all'ANSA - era il vino
di casa, della provincia. Rosato significa tingere qualcosa di
rosa, quindi crediamo che 'rosa' sia il termine corretto, quello
vero. Lo spunto per scrivere il libro è arrivato dalla tesi di
mia figlia Giulia sul 'Cataldino', un nostro vino rosa
integrale: così, approfittando del tempo che ci ha regalato il
Covid, abbiamo provato a scrivere insieme qualcosa sul vino, io
e mia figlia, invece di produrlo soltanto".
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