Robot amici degli anziani e per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, intelligenza artificiale per ottimizzare la grande quantità di dati generata dalla ricerca e renderla utilizzabile per nuove scoperte in un circolo virtuoso, materiali più rispettosi dell'ambiente e scoprire i segreti della molecola di Rna per accelerare la ricerca sui farmaci: sono solo alcune delle ricerche di frontiera nelle quali l'Istituto Italiano di Tecnologia intende investire circa un miliardo nei prossimi sei anni, con il piano strategico 2024-2029 presentato a Genova a chiusura delle celebrazioni dei 20 anni dell'Iit.
La digitalizzazione e il potenziamento delle infrastrutture sono le condizioni per realizzare gli obiettivi del piano, che assegna all'attività di ricerca 750 milioni, 250 dei quali alla ricerca di base, la cosiddetta Blue Sky Research e 500 ai cinque programmi bandiera (Flagship) che puntano allo sviluppo di tecnologie per la sostenibilità, la salute, per l'Rna, neuroscienze e macchine e 'insegnare la scienza ai computer'. Si punta anche a progetti per i beni culturali e la Space Economy, e al programma 'Iit Global' per l'apertura di nuoci centri dell'istituto all'estero.
Tutto questo, all'insegna di "un'intelligenza artificiale sempre più pervasiva", ha osservato il direttore scientifico dell'Iit, Giorgio Metta, riferendosi all'esigenza di poter organizzare e rende utilizzabili al meglio i tantissimi dati prodotti dalle 80 linee di ricerca nei 15 centri dell'Iit attivi in Italia. Per esempio, "nella scienza dei materiali l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per fare simulazioni e previsioni, accelerando la scoperta di nuove soluzioni".
"Altre applicazioni - ha proseguito Metta - sono utili per lo studio del genoma: ottenere le sequenze genetiche è importante per raccogliere i dati, ma poi i dati bisogna metterli in ordine". Lo stesso vale per le neuroscienze, dove si utilizzano modelli basati su sistemi di IA. È anche possibile simulare l'interazione tra una molecola e strutture biologiche per rendere più rapida la scoperta di nuovi farmaci".
Per Metta non c'è dubbio che, grazie a questo approccio "nasceranno nuove idee. Vedo la possibilità di rendere la ricerca più efficiente grazie a queste tecnologie, come software e algoritmi, che poi trovano applicazione in ambiti industriali. È anche un'occasione importante dal punto di vista economico, considerando la stima secondo cui l'uso dell'IA valga il 18% del nostro Pil, comportando meno sprechi e meno produzione di CO2".
Si prepara anche il futuro dei robot: "Cerchiamo di aumentare prestazioni e applicabilità non solo per l'industria, ma per la vita quotidiana, per esempio con robot per la riabilitazione, di supporto all'invecchiamento o come supporto per la terapia di alcuni disturbi, come quello dello spettro autistico".
Quanto ai 250 milioni assegnati alla ricerca di base, Metta ha osservato: "La nostra missione è realizzare applicazioni e tecnologie, ma abbiamo bisogno di produrre nuove idee perché l'innovazione nasce in un ambiente fertile e interdisciplinare, aperto a ricerche di frontiera".
Infine l'Iit Global che ha l'obiettivo "di connetterci con altre realtà importanti nel mondo".
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