Le Case automobilistiche cinesi "propongono offerte attraenti a prezzi competitivi. Ma la concorrenza leale stimola gli affari e accelera l'innovazione. E non deve spaventarci". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel discorso di apertura dell'IAA Mobiity 2023. "Negli Anni '80 si diceva che le auto giapponesi avrebbero invaso tutti gli altri mercati - ha sottolineato Scholz - e vent'anni dopo l'allarme è stato lanciato per le auto prodotte in Corea. Oggi si dice che il pericolo siano le auto elettriche cinesi". Ed ha aggiunto che "la competitività internazionale della Germania, il Paese dell'automobile, è però fuori dubbio".
Il cancelliere tedesco ha ribadito: "Non conosco quasi nessun altro luogo al mondo che disponga di un tale know-how nella produzione automobilistica, una tale densità di fornitori e di piccole e medie industrie leader sul mercato mondiale, e tanta ricerca applicata nel campo della automobili come la Germania".
Un intervento a cui è poi seguita una prolungata presenza negli stand dei maggiori brand automotive della Germania, per ribadire l'attenzione che il governo di Berino attribuisce al settore. Durante la sua visita al salone, Olaf Scholz ha privilegiato gli stand di produttori come Bmw, Bosch, Continental, Mercedes, Volkswagen e Zf, senza soffermarsi dai numerosi brand cinesi.
Unica eccezione il produttore cinese di batterie Catl, che quest'anno ha aperto la sua prima fabbrica europea in Germania.
Il cancelliere è anche salito anche a bordo di una Tesla e ha visitato lo stand di Samsung.
Nel suo discorso Scholz - riferisce il periodico specializzato Automobilwoche - ha voluto replicare in particolare alla Federazione dei produttori automobilistici tedeschi (Vda), il cui presidente Hildegarde Müller aveva precedentemente messo in guardia contro la mancanza di competitività e investimenti e, soprattutto, la pesante burocrazia europea. "Molti investitori si stanno allontanando dalla Germania - aveva detto la Müller - e preferiscono luoghi in cui i costi dell'energia sono più bassi come gli Stati Uniti dove le aziende beneficiano dell'Inflation Reduction Act (Ira).
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