La Commissione europea, ai fini del
conseguimento della relativa milestone, ha valutato
positivamente la percentuale di aggiudicazioni dei lavori da
parte degli enti locali sinora effettuate, pari a oltre il 91%,
ritenendo dunque centrato l'obiettivo Pnrr.
E' quanto emerso al termine della Cabina di regia sul Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e a seguito di un lungo
confronto con il Governo italiano su asili nido e scuole
d'infanzia.
Grazie agli interventi di semplificazione e di supporto
predisposti e messi in atto dal ministero dell'Istruzione e del
Merito, i tempi medi per la progettazione e per l'appalto dei
lavori sono stati di 7-9 mesi anziché di circa 3 anni per opere
inferiori a 1 milione di euro e di circa 4 anni per interventi
tra 1 milione e 5 milioni di euro, ricorda il dicastero di viale
Trastevere.
"Grande successo del lavoro di squadra Governo/Comuni", è il
commento del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe
Valditara. "Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto,
insperato fino a pochi mesi fa, e della proficua interlocuzione
con la Commissione europea su un dossier decisivo del Pnrr. È un
segnale forte", dice Valditara, "che va a favore dei bimbi,
delle famiglie, del lavoro femminile e della natalità. I dati",
prosegue il ministro, "ci dicono che la semplificazione di
procedure e norme, accompagnata da un adeguato supporto alle
amministrazioni, all'insegna dello 'Stato amico', sono
presupposti strategici per rendere il Paese più competitivo. Su
questa strada proseguiremo con decisione".
Tra gli elementi posti alla valutazione di Bruxelles, ai fini
delle proprie determinazioni, i dati relativi al forte
incremento dei prezzi - in alcune regioni ha superato il 50% per
le principali lavorazioni in edilizia scolastica - che ha inciso
sulle tempistiche di aggiudicazione e sulle procedure di gara
dei lavori, atteso che i Comuni hanno dovuto riapprovare i
progetti prima di andare in gara con i nuovi prezzari regionali
tra luglio 2022 e marzo 2023.
Con riguardo al tema del raggiungimento del target finale
relativo al numero complessivo di posti da incrementare, sul
quale pesa ugualmente il forte incremento dei prezzi soprattutto
sul numero dei nuovi posti attivabili nella fascia 0-6 anni,
Bruxelles propone di individuare e finanziare (con altro bando o
decreto) ulteriori interventi utili ai fini del raggiungimento
di detto target finale. Occorre lavorare su un diverso target
che sia comunque coerente con le effettive esigenze, atteso che
già con gli interventi sinora ammessi si è in linea con gli
obiettivi del Consiglio di Barcellona e con la media europea del
33% di copertura del servizio 0-6 anni.
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