A giocare un ruolo chiave sono state le recenti perturbazioni. Il numero magico per Ridracoli è 33, sono i milioni di metri cubi che contiene il lago artificiale dell'Appennino romagnolo oltre il quale avviene il suggestivo fenomeno della tracimazione che richiama ogni volta curiosi ed escursionisti, dato che il piano di calpestio della diga rientra nei sentieri Cai del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, che è patrimonio Unesco.
Il raro evento "ci garantisce sicurezza in un momento in cui il Po è in grande sofferenza e che incide sulla capacità di irrigare i campi. L'Emilia-Romagna, infatti, è l'ultima regione a valle della Pianura Padana. Sulle Alpi, in Lombardia e Piemonte, ha nevicato il 50% in meno del solito. I dati sono peggiori persino del 2022", rileva il presidente.
Ora "il costiero ha una situazione positiva, perché la diga è piena. Questo ci permette di non attingere ai pozzi e di farli ricaricare". Ridracoli da sola "soddisfa il 50-60% del fabbisogno idrico della Romagna". Ma "la frequenza delle siccità è sempre più ravvicinata".
Le ultime crisi sono quelle del 2002, 2007, 2011, 2012, 2017, 2022 e 2023. "Queste problematiche stanno diventando strutturali", sottolinea Bernabè, che chiede "contromisure".
Oltre a "sprecare meno acqua e riusarla per irrigare", è indispensabile "accumularla". Ma "l'Italia trattiene solo l'11% dell'acqua piovana".
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