Per la sanità lucana, La nomina a
"commissario ad acta" del presidente della Giunta regionale
della Basilicata, Vito Bardi, "è una nomina che scaturisce ope
legis ai sensi dell'articolo 1, comma 174, della legge numero
311 del 2004 e non già da parte del governo". E' quanto messo in
evidenza - in una nota diffusa dall'ufficio stampa della stessa
Giunta - dal Dipartimento Salute.
Nel comunicato è specificato che "la Regione Basilicata non è
in piano di rientro e non è stata commissariata per predisporre
un piano di rientro, ma solo per trovare copertura alle spese
ordinarie in quanto il disavanzo che è stato accertato dal
Tavolo Adempimenti del Mef è inferiore alla soglia del 4,5% del
bilancio regionale. Il commissario ad acta ha un solo compito,
di approvare, cioè, con un solo atto la copertura delle spese.
Si tratta infatti di una nomina prevista per legge che ha
l'unica finalità di conferire i poteri al commissario nella
persona del presidente della Regione per consentirgli con un
decreto ad acta di coprire le spese che sono ordinarie. Bardi,
nella sua funzione di commissario ad acta, ha tempo fino al 30
maggio per individuare le somme e porvi copertura con fondi
peraltro già individuati ed impegnati.
Proprio perché si tratta di un 'commissario ad acta', posto
questo unico atto, cesserà le sue funzioni e tutto tornerà
nell'ordinaria amministrazione".
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