L'Italia colga l'occasione del Summit
sul Futuro delle Nazioni Unite per rilanciare lacooperazione
Internazionale e il multilateralismo, con il supporto della
società civile. È questo l'appello dell'Alleanza Italiana per lo
Sviluppo Sostenibile Asvis in vista del Summit sul Futuro
dell'Onu dall'incontro "Verso il Summit sul Futuro: cooperazione
internazionale, multilateralismo, società civile", nell'ambito
del Festival dello sviluppo sostenibile.
"Come ribadito ieri dal presidente Mattarella all'assemblea
generale dell'Onu, l'Agenda 2030 non è un esercizio burocratico
o per sognatori, ma corrisponde alla vocazione comune di
realizzare un progresso globale per tutti, nel rispetto dei
vincoli planetari. Abbiamo formulato proposte aggiuntive
affinché il nostro Paese rispetti gli impegni assunti, compresi
quelli a favore della cooperazione internazionale, che oggi
dispone di fondi nettamente inferiori a quelli necessari", ha
affermato il direttore scientifico dell'Asvis Enrico Giovannini.
L'Agenda 2030 che prevede lo 0,7% del reddito nazionale lordo
in aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) ma secondo l'ultimo
Rapporto ASviS, in Italia siamo fermi allo 0,27%.
Secondo l'Onu, solo nel 12% dei casi siamo sulla buona strada
per raggiungere i Target dei 17 Obiettivi di sviluppo
Sostenibile. Più della metà, invece, nonostante qualche
progresso, sono "moderatamente o gravemente fuori strada" e
circa il 30% non ha fatto registrare alcun avanzamento o si
trova oggi in una condizione peggiore di quella del 2015.
Di questo passo, nel 2030 vivranno ancora in povertà estrema
oltre mezzo miliardo di persone, oltre 80 milioni di bambine e
bambini non andranno a scuola e 300 milioni non saranno in grado
di leggere e scrivere.
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