"La crisi climatica sta accelerando
la sua corsa: la fusione repentina dei ghiacciai alpini che
raccontiamo con la nostra campagna Carovana dei ghiacciai,
l'emergenza siccità mai finita dalla scorsa estate che non sta
dando tregua al nostro Paese, l'aumento delle temperature e
degli eventi estremi, sono tutti codici rossi e campanelli
d'allarme che il nostro Pianeta ci sta inviando. Al ministro del
Turismo Daniela Santachè, che questo inverno ha avviato un
tavolo tecnico per l'emergenza legata alla mancanza di neve in
Appennino, torniamo a ribadire che avrebbe più senso investire
risorse nell'adattamento e non nell'innevamento artificiale". Lo
afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
"Con un clima sempre più caldo, nei prossimi anni - aggiunge
- andremo incontro a usi plurimi dell'acqua sempre più
problematici e conflittuali. Per questo è fondamentale che nella
lotta alla crisi climatica l'Italia cambi rotta mettendo in
campo politiche più ambiziose ed efficace, aggiornando e
approvando entro la fine di marzo il piano nazionale di
adattamento ai cambiamenti climatici, e rindirizzando meglio i
fondi del Pnrr".
Nel report Legambiente ricorda che nel 2022 è stato l'anno
più caldo e secco in oltre due secoli in Italia, il secondo più
caldo in Europa. Negli ultimi anni i maggiori incrementi di
temperatura si sono registrati nell'arco alpino. L'elevate
temperature e lo scarso innevamento producono impatti e ricadute
negative anche sul turismo invernale e sulla stagione sciistica.
Nella stagione sciistica 2022-2023 per la prima volta nella
storia dello sci nel calendario di Coppa del mondo, da inizio
stagione a fine febbraio 2023, sono state cancellate/rinviate
per il comparto maschile otto gare su 43, il 18,6% del totale.
Per il comparto femminile: cinque le gare cancellate su un
totale di 42 (11,9% de totale). Quasi tutte per scarso
innevamento o temperature elevate.
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