Le donne "ne sanno meno, rispetto
agli uomini, di finanza", perchè "tendono a sottovalutarsi", e
coloro che padroneggiano poco la materia "si disinteressano e
tendono a delegare", pertanto sono maggiormente "esposte al
rischio di essere truffate, o di diventare vittime di violenza
economica o, comunque, dipendenti economicamente e all'oscuro
dell'ammontare di risorse e debiti della famiglia". Parola della
titolare della divisione adulti e scuola lavoro del servizio di
Educazione finanziaria della Banca d'Italia Marilisa Guida, che
sta partecipando al convegno sulla parità promosso dal Consiglio
nazionale del Notariato, questa mattina, nella Biblioteca del
Senato, il giorno prima dell'8 marzo. Nella sua relazione ha
puntato, poi, i riflettori sul lavoro che, ha scandito, "annulla
i divari", aggiungendo che "un aiuto" allo sviluppo
dell'educazione finanziaria arriva dal disegno di legge capitali
recetemente varato dal Parlamento.
La rappresentante di Bankitalia ha, a seguire, fatto
riferimento, alla necessità, per invertire la tendenza, di
"lavorare sulle modalità di insegnamento per combattere il 'gap'
sin dalla scuola", anche grazie a "programmi di educazione
finanziaria rivolti alle donne che tengano conto delle
specificità e, in particolare della sottovalutazione, del poco
tempo" e della convinzione di "non essere in grado", ha concluso
Guida, citando anche la canzone sanremese di Loredana Bertè
"Pazza di me", per spronare la componente 'rosa' ad acquisire
una sempre più solida cultura finanziaria.
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