"A cento anni dalla sua nascita,
Gianfranco de Bosio e il suo film 'Il terrorista' esprimono il
messaggio di non far sopire l'attenzione, di vigilare e
proteggere la libertà", afferma all'ANSA Fabrizio Pompei,
insegnante di regia e storia dello spettacolo all'Accademia
delle Belle Arti di Firenze, sul partigiano, sceneggiatore e
regista de Bosio, il cui film "Il terrorista" del 1963, verrà
proiettato oggi all'Aquila come secondo appuntamento della
rassegna a cura di Pompei, "L'opera cinematografica tra restauro
e conservazione" con la collaborazione del Maxxi L'Aquila e
dell'Istituto Cinematografico dell'Aquila "La Lanterna Magica"
Ets.
De Bosio, venuto a mancare nel 2022 a 97 anni, "entrò a 19 anni
a far parte del Comitato di liberazione nazionale. Dopo la
guerra si dedicò al teatro su cu si era affacciato ai tempi del
liceo, dando inizio alla sua lunga e ricca carriera".
Il film, con un cast che raggruppa alcuni dei grandi del cinema
e del teatro della seconda metà del Novecento, con Gian Maria
Volonté, Philippe Leroy, Giulio Bosetti, Tino Carraro, José
Quaglio, Anouk Aimée e una giovanissima Raffaella Carrà,
racconta i fatti accaduti nell'inverno del 1943 a Venezia,
quando un Gruppo d'Azione Partigiani mette a segno una serie di
azioni terroristiche contro gli invasori nazisti. Guidato
dall'ingegnere Renato Braschi, affiancato anche da un prete, il
Gruppo finirà per sfaldarsi, avendo oltrepassato la linea di
prudenza raccomandata dal Comitato di Liberazione Nazionale
(Cln).
La proiezione è alle 19, al Maxxi dell'Aquila, sala della
Voliera, a seguito del video "Gianfranco de Bosio: una vita per
Ruzante" di Fabrizio Pompei (Italia, 2022, 6′ Rai Cultura, con
Gianfranco de Bosio, Maria Rita Simone).
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