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Vucic conferma, nessuna sanzione a Russia malgrado pressioni

Vucic conferma, nessuna sanzione a Russia malgrado pressioni

Intervista alla Tass: 'Un amico si riconosce nella sventura'

BELGRADO, 20 febbraio 2024, 17:33

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

La Serbia non intende cambiare la sua politica indipendente contraria all'imposizione di sanzioni alla Russia, nonostante le enormi pressioni dell'Occidente. Lo ha detto il presidente Aleksandar Vucic in una intervista alla Tass, ripresa dai media a Belgrado.
    "Quando cominciò il conflitto in Ucraina io dissi di non sapere come si sarebbe sviluppata la situazione, e in quella occasione noi, a livello statale, decidemmo di condannare il conflitto, come tutti gli altri, ma di non imporre sanzioni. E questo perchè sappiamo per nostra esperienza cosa si prova quando si viene colpiti da sanzioni. Abbiamo un popolo amico e non sarebbe stato giusto fare una cosa del genere nei confronti del popolo russo", ha affermato Vucic. "Sono passati due anni dall'inizio del conflitto, e la Serbia è l'unico Paese in Europa a non aver imposto alcuna sanzione", ha aggiunto il presidente, secondo il quale "le sanzioni contro la Russia sono il tema principale" a ogni evento internazionale al quale partecipa.
    Nell'intervista al direttore generale della Tass Andriey Kondrashov, Vucic ha sottolineato a più riprese le relazioni amichevoli tra Serbia e Russia e il rapporto fraterno tra i rispettivi popoli, citando il detto secondo cui "un amico si riconosce nella sventura". "E' facile essere amico quando le cose vanno bene. Ma solo nei momenti difficili si vede chi è un vero amico. Credo che la Serbia, quale piccolo Paese, sia più che onesta nei confronti dello stato russo e del popolo russo", ha osservato il presidente, che ha ricordato quando suo padre, da bambino, lo portava al Ruski Dom, il centro culturale russo ancora esistente a Belgrado, dove tra l'altro si divertiva a guardare i cartoni animati russi e seguiva le serate di letteratura e poesia russa dedicate a Dostojevski, Pushkin, Cekhov. "Mia figlia Milica ha frequentato per 11 anni la scuola russa, e per questo voglio ringraziare la Russia per la sua formazione". Mostrandosi critico sui lavori della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, dove a suo dire gli attori internazionali non lavorano più a favore del raggiungimento della pace, Vucic ha fatto gli auguri "all'amico e fraterno popolo russo" per le prossime elezioni presidenziali, auspicando pace, stabilità e sicurezza.
   

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