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Terremoto: Castelli, 30mila aspettano di tornare a casa

A ricostruzione pubblica servono finanziamenti per 3,8 miliardi

(ANSA) - ANCONA, 20 GIU - "A quasi sette anni dall'inizio del fenomeno sismico che ha ferito 138 Comuni dell'Italia centrale, qualunque bilancio parziale non può prescindere dalla consapevolezza che vi sono legittime richieste e aspettative da parte dei cittadini e delle comunità locali che attendono ancora risposta": a dirlo è il commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto, Guido Castelli, nel presentare il suo primo report semestrale della ricostruzione. "Si contano almeno 30mila persone che non hanno ancora potuto fare rientro nelle loro abitazioni e questo diritto, non solo alla propria casa ma anche al ritorno alla normalità, deve essere garantito", ha aggiunto il commissario. "Molti lavori nei cantieri sono stati completati o avviati, ma nonostante l'incremento registratosi in particolare sul fronte della ricostruzione degli edifici privati, si evidenziano ancora criticità riconducibili anche a una congiuntura particolarmente sfavorevole", ha spiegato Castelli. Sottolineando: "Più fattori, prevalentemente di natura esogena, hanno ostacolato le attività della ricostruzione negli ultimi anni: l'emergenza pandemica, l'inflazione crescente, le difficoltà di approvvigionamento dei materiali edili, l'elevata concentrazione di gare in corrispondenza dell'attuazione del Pnrr, l'impegno sul 110% di molte imprese, la difficoltà nel reperire maestranze. Sono solo alcune delle esternalità negative - ha sottolineato - che dimostrano, con plastica evidenza, come la ricostruzione 2016, per tipologia e dimensione del danno, si presenti come una 'creatura viva' che va monitorata costantemente così da attivare i necessari adattamenti sul piano normativo e organizzativo". "L'obiettivo del pieno ripristino del patrimonio edilizio lesionato dalla più devastante sequenza sismica della storia repubblicana richiede, dunque, l'operatività di un'amministrazione speciale dotata di ampi poteri derogatori e, comunque, sempre coesa con i livelli istituzionali rappresentativi dei territori di riferimento", ha ribadito il commissario. Che ha ricordato alcuni numeri: "Sugli immobili privati sono circa 28mila i progetti sinora depositati e si registra il completamento di circa 9.000 cantieri al 30 aprile 2023, con una spesa liquidata di circa 2,8 miliardi di euro". "Sulla scorta delle quasi 50mila manifestazioni di volontà raccolte, si attende ancora il deposito di circa 22mila progetti che dovrà essere curato dai professionisti incaricati", ha ricordato il commissario. "Siamo consapevoli del fatto che deve essere ancora avviata una quota rilevante delle progettazioni, specie le più complesse - ha proseguito Castelli -. Anche per questo è stato avviato un quadro di costante e proficua collaborazione con il mondo delle professioni, da cui è emersa la necessità di una maggiore programmazione delle scadenze per favorire la presentazione dei progetti ancora non depositati". La ricostruzione pubblica, invece, "necessita ancora di finanziamenti per circa 3,8 miliardi". "Un aggiornamento che si rende necessario sia per gli anni passati, determinato dall'aumento derivante dalla crescita dell'inflazione rispetto ai primi importi indicati, sia a causa del recente aumento dei prezzi dei materiali. Due circostanze non preventivabili al momento della programmazione, che determinano la necessità di implementare gli stanziamenti già disposti nella misura di 3,94 miliardi", ha spiegato Castelli. (ANSA).
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