Aumentano i campi, crescono i circoli, boom dei tesserati. La diffusione del golf in Italia corre a gran velocità, anche se non in modo uniforme in tutto il Paese.
Dal 1954 ad oggi, il numero dei circoli affiliati, aggregati e promozionali è aumentato di oltre 20 volte. Ancora più marcato è da considerarsi l'incremento dei tesserati. Infatti sempre nello stesso periodo di tempo le tessere distribuite sono passate da 1.220 a circa 100.000, con un incremento di oltre 80 volte il numero iniziale.
Non dobbiamo poi dimenticare i 175 impianti di minori dimensioni (campi pratica), dove è possibile praticare il golf a prezzi estremamente contenuti, ma che non posseggono un percorso di golf vero e proprio.
La suddivisione è fatta in base alle loro dimensioni, così come previsto dalle "Norme per l'impiantistica dei percorsi di golf" della FIG: campi pratica, percorsi promozionali e percorsi certificati.
• I campi pratica sono vere e proprie strutture di allenamento o di "iniziazione".
• I percorsi promozionali sono sempre strutture di piccole dimensioni, ma dotate di almeno 3 buche, che richiedono minimi costi sia di costruzione che di gestione.
• I percorsi certificati prevedono dimensioni maggiori e sono quelli tradizionalmente preposti all'attività agonistica per quanto riguarda le maggiori competizioni.
Nel caso in cui si debbano apportare modifiche a impianti già esistenti ed omologati, sarà necessario attenersi a quanto previsto nelle "Modifiche al percorso".
Da un punto di vista della localizzazione geografica sul territorio nazionale, si riscontra una distribuzione poco uniforme. Il golf è piuttosto diffuso nella Pianura Padana, soprattutto in Piemonte, Lombardia e Veneto, dove è localizzato oltre il 70% delle strutture golfistiche; mostra una buona situazione nel centro Italia, dove da alcuni anni si stanno moltiplicando gli impianti in Emilia Romagna, nella Toscana e nel Lazio, ma presenta una certa carenza nel sud e nelle Isole.
Questo tipo di distribuzione geografica nella nostra penisola è diretta conseguenza degli insediamenti britannici che agli inizi del secolo caratterizzarono fortemente alcune località turistico-residenziali. Da queste zone il golf si è poi distribuito nelle grandi città del nord, diventando "italiano" a tutti gli effetti.
Da registrare che in questi ultimi anni la realizzazione di nuovi percorsi di golf si è fatta via via più complicata. Non si tratta di una pur comprensibile contrazione della domanda di gioco (vista l'attuale situazione economica non solo del nostro paese, ma mondiale), o perlomeno non è solo questo il problema; è piuttosto sempre più difficile reperire gli spazi da destinare a questo scopo, mancano gli strumenti urbanistici per snellire i tempi di realizzazione dei vari progetti ed a volte si soffre anche per incomprensioni con le pubbliche amministrazioni o con le comunità locali.