La diffusione di informazioni false
non inizia con il web: anche iscrizioni antiche, o
apparentemente tali, possono ingannare. Una recente scoperta di
due studiosi italiani ha dimostrato che due reperti simili
conservati in Italia e a Baltimora e ritenuti iscrizioni
paleocristiane in realtà sono stati acquistati sul mercato
antiquario romano ai primi del Novecento, opera di un falsario
moderno e parte di una stessa serie. Il problema della
falsificazione storica e lo studio dei manoscritti, con
particolare riferimento a quelli che tramandano il testo di
iscrizioni antiche, genuine o inventate in tempi più recenti, ma
'spacciate' per autentiche saranno al centro di due convegni a
Venezia dal 10 al 13 ottobre, tra cui il più importante convegno
europeo di epigrafia romana, organizzato dall'Università Ca'
Foscari Venezia. Oltre 50 specialisti provenienti da Italia e
Francia si riuniranno per confrontare le proprie ricerche.
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