Pesce preso con metodi illegali,
dalla corrente elettrica all'utilizzo di veleni, uccisione di
animali in modo cruento, cattura di specie protette e trasporto
in condizioni igieniche precarie. Sono le irregolarità scoperte
dai Carabinieri forestali nell'operazione 'Carpe diem', che ha
portato alla denuncia di 11 persone e al sequestro di oltre una
tonnellata di pesce fra Emilia-Romagna e Veneto.
I controlli, svolti nella seconda settimana di giugno nei
territori di Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Verona, Bologna e
Ravenna, erano mirati a contrastare il fenomeno del bracconaggio
ittico, oltre che alla tutela della carpa nel periodo
riproduttivo. Nelle acque interne delle zone coinvolte dal blitz
sono stati intercettati numerosi pescatori abusivi, provenienti
per lo più da paesi dell'Est Europa. I militari hanno
sequestrato 266 carpe, 12 siluri, 4 lucci perca (in tutto circa
una tonnellata), mentre altri 500 kg di pesce ancora vivo (147
carpe e 100 Kg di vongole) sono stati liberati in acqua.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA