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Casinò, saremo parte civile nel processo

Casinò, saremo parte civile nel processo

Avvocato, 'contestata la truffa, dobbiamo costituirci'

AOSTA, 21 marzo 2018, 18:43

Redazione ANSA

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La Casinò de la Vallée spa è pronta a costituirsi parte civile nell'eventuale processo che scaturirà dall'inchiesta che coinvolge gli ex assessori regionali al Bilancio Augusto Rollandin (ad interim, dall'8 febbraio 2012 al 25 luglio 2012), Mauro Baccega ed Ego Perron - indagati per truffa ai danni dello Stato continuata ed in concorso -, gli ex amministratori unici della casa da gioco di Saint-Vincent Luca Frigerio e Lorenzo Sommo e i membri del collegio sindacale Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti, indagati per truffa insieme ai tre ex assessori e anche per falso in bilancio continuato e in concorso.

Al momento il Casinò è "parte lesa" e "all'udienza preliminare ci costituiremo parte civile in quanto c'è la contestazione di un reato patrimoniale, la truffa" in base al quale la società "non può non costituirsi parte civile", spiega all'ANSA l'avvocato Salvatore Catalano, del foro di Milano, che assiste la casa da gioco su "mandato dell'amministratore unico, l'avvocato Giulio Di Matteo".

La procura di Aosta ha chiuso il 7 febbraio scorso l'inchiesta condotta dalla guardia di finanza. L'ipotesi di truffa da 140 milioni di euro ai danni della Regione riguarda la presunta dissimulazione nei bilanci, dal 2012 al 2015, della "reale consistenza delle perdite (in modo da poter formulare piani industriali di sviluppo in realtà irrealizzabili)" e della "prospettiva negli anni a seguire di conseguire ulteriori risultati negativi di esercizio". Inoltre gli indagati avrebbero omesso di "evidenziare, in sede di approvazione delle delibere" con cui erano stati concessi i mutui la "reale situazione economico patrimoniale" della società. Si tratta dei finanziamenti concessi attraverso Finaosta nel 2012 (50 milioni di euro), 2013 (10 milioni) e 2015 (20 milioni). Ma anche di una ricapitalizzazione (60 milioni) disposta nel 2014 con una delibera del Consiglio Valle: in quell'occasione non sarebbe stato riferito dall'assessore al Bilancio che il "presupposto necessario" per avallarla (le "perdite registrate superiori ad un terzo del capitale sociale") non si era "in realtà verificato".
I cinque indagati per falso in bilancio continuato e in concorso (Frigerio, Sommo, Brunello, Zanini, Filetti) secondo la procura di Aosta, nei bilanci dal 2012 al 2015, hanno esposto "fatti materiali non rispondenti al vero in ordine alle condizioni economiche della società, in modo da indurre in errore la Regione" che ha così elargito finanziamenti per 140 milioni di euro. In particolare avrebbero incrementato "il credito imposte anticipate, in assenza di attendibile prospettiva che la società tornasse in utile negli esercizi successivi e quindi potesse riassorbire le perdite". Perdite effettive che, per gli inquirenti, sono state sempre maggiori di quelle esposte, con un apice toccato nel 2015: 18,5 milioni quelle rese note a fronte di 46,6 milioni reali.
Nei giorni scorsi il pm Eugenia Menichetti ha sentito come persone informate sui fatti alcuni consiglieri regionali e membri della giunta, anche in merito a un nuovo filone d'inchiesta che riguarda i lavori di ristrutturazione del Grand Hotel Billia e della casa da gioco.


   

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