Quasi il 60% degli imputati nei
processi sulla cosiddetta 'violenza di genere', ossia per reati
come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale ai danni delle
donne, sono italiani, appartengono alle fasce sociali più basse
(sono nel 56% dei casi o disoccupati o operai) e il 40% soffre
di dipendenze, come l'alcolismo. Sono i dati, su un totale di
120 procedimenti dei Tribunali di Milano, Pavia e Como, che
emergono da una ricerca realizzata nell'ambito di un progetto
che ha visto in campo Regione Lombardia, l'Ordine degli avvocati
milanesi e il Tribunale di Milano, questi ultimi rappresentati
dall'avvocato Silvia Belloni e dal magistrato Fabio Roia.
Dai dati sui procedimenti dei tre tribunali, che riguardano
sentenze su un periodo che va dal 1 gennaio al 31 luglio scorso,
emerge anche che quasi il 40% dei processi finisce con
assoluzioni e che i tempi delle indagini (21 mesi in media) sono
troppi lunghi.
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