(ANSA-AP) - GINEVRA, 4 AGO - Villaggi incendiati e persone
bruciate vive nelle loro case, esecuzioni sommarie, stupri,
mutilazioni. Negli ultimi tre mesi la situazione nel Kasai,
provincia centrale del Congo (Rdc, ex Zaire), è precipitata in
una tragica escalation di violenze che possono far parlare di
"pulizia etnica" in atto sia ad opera dei soldati governativi
sia dei miliziani ribelli e di "crimini contro l'umanità". La
denuncia è arrivata oggi dall'Alto commissariato dell'Onu per i
diritti umani (Unhcr). Negli ultimi tre mesi gli osservatori
dell'organizzazione hanno documentato più di 250 civili
assassinati, e tra loro 62 bambini in gran parte di meno di 8
anni. Sono state ritrovate almeno "80 fosse comuni" e tra i
sopravvissuti fuggiti nella vicina Angola (più di 40.000) vi
sono persone mutilate in modo atroce i cui racconti
raccapriccianti parlano di familiari bruciati vivi nelle loro
case date alle fiamme, di violenze sessuali su bambini e
bambine, di ragazzine costrette a bere il sangue dei genitori
uccisi.
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