(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Probabilmente sarebbero piaciuti a
Goldfinger, il nemico di James Bond, i nuovi dischetti ottici
fatti con nanoparticelle di oro: possono archiviare fino al 400%
in più di dati informatici, conservandoli per oltre 600 anni. Un
risultato che, come spiegano i ricercatori cinesi del Wuhan
Institute of Technology sulla rivista Nature Communications, può
segnare il passaggio dai Big Data, le grandi quantità di dati,
ai Long Data, i dati che possono essere conservati a lungo.
Immagazzinare i dati è diventato un problema sempre più
urgente, senza contare il fatto che attualmente i centri per
immagazzinare i dati consumano il 3% circa della fornitura
elettrica mondiale e si affidano a hard disk con capacità fino a
2 terabyte e una vita di due anni).
Utilizzando i nanomateriali in oro, combinati con la lunga
durata del vetro, i ricercatori guidati da Min Gu hanno dato
vita a una nuova generazione di dischi ottici con 10 terabyte di
capacità e 6 secoli di durata.