"Dobbiamo scegliere da che parte
stare: se con Saviano o con Salvini. Salvini è il ministro
dell'Interno e, proprio in quel ministero, si decide chi deve
essere protetto dallo Stato. Con le frasi di stamattina vuol far
capire a Saviano di non criticarlo, di stare zitto, altrimenti
può intervenire per lasciarlo senza protezione contro la
camorra, che lo vuole morto da anni per le sue inchieste e per
il suo essere diventato un simbolo della lotta alle mafie. Allo
stesso tempo sta facendo passare l'idea che avere la scorta sia
un privilegio e un costo, non una necessità che limita la
libertà di chi è sotto protezione. La libertà di un giornalista
di fare inchieste contro le mafie vale tutti i soldi che
spendiamo per garantirgli di fare il suo lavoro. Non vogliamo
altri Pippo Fava, Peppino Impastato, Mario Francese, Cosimo
Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro, Giancarlo Siani,
Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano". Lo afferma in una nota il
leader di LeU Pietro Grasso.
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